Un nuovo, terribile e vigliacco attacco sulla Siria, spietato per efferatezza, tragiche conseguenze e modalità ha causato una forte reazione di sdegno in tutto l’Occidente, tanto che Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia ha commentato così: “l’umanità oggi è morta in Siria”.
Nel corso di un raid aereo nella provincia di Idlib sono state usate armi chimiche contro la popolazione civile causando oltre 100 morti e 400 feriti, anche se il bilancio non è ancora certo.
Secondo l’opposizione e i testimoni sarebbe stato usato il pericolosissimo e letale sarin che conduce a una morte atroce dopo terribili sofferenze.
Le immagini e i filmati che provengono dalla zona colpita, controllata dai ribelli, sono sconvolgenti: si vedono gruppi di bambini seminudi ammassati gli uni sugli altri, con le braccia rigide, gli occhi spalancati e il terrore nello sguardo, mentre impavidi soccorritori tentano di fare il possibile, ma sono impotenti davanti a tanta devastazione.
Le vittime e i testimoni non sono riusciti a identificare l’appartenenza degli aerei e purtroppo sarà molto difficile scoprire i colpevoli, perché tutte le parti in causa in questo sanguinoso conflitto che dura da sei anni e che ha fatto centinaia di migliaia di vittime, negano di aver sganciato le bombe.
Il governo di Damasco si è affrettato a smentire il proprio coinvolgimento, come in passato, sottolineando di aver consegnato tutte le scorte di gas all’Onu nel 2013.
“I ribelli vogliono ottenere tramite i media ciò che non hanno ottenuto sul campo” accusano da Damasco.
Anche Mosca ha negato qualsiasi coinvolgimento affermando che nessuna azione aerea era in corso su quella zona.
Secondo l’Osservatorio dei Diritti Umani, impegnato nel fronte anti Assad, molte persone, tra cui tanti bambini, sono crollate a terra svenuta, sbavando con la schiuma alla bocca o vomitando sangue,
Questa violentissima azione che ha visto colpito dai bombardamenti anche l’ospedale dove erano stati trasportati i civili, ha mobilitato la Comunità internazionale.
Il consigli di sicurezza dell’Onu ha bollato come “mostruoso” l’attacco, Erdogan ha telefonato a Putin definendo quanto accaduto “inumano”.
Niente di tutto questo però tocca in modo tangibile la Siria o può fare qualcosa per i sopravvissuti.
La guerra continua a nord, sud, lungo la costa. Il conflitto sembra ben lontano dal vedere una fine.
“Non ci sono figli di Assad e dei ribelli. Sono tutti vittime di una guerra che non hanno voluto” commenta amaramente Iacomini, sull’Huffington Post.
Unimamme e unipapà che ci seguite, spesso ci preoccupiamo se i nostri figli, che sono qui al sicuro con noi, guardano film, video violenti o immagini drammatiche, ma non ci preoccupiamo abbastanza di queste migliaia di bambini cresciuti durante una sanguinosa guerra, martiri senza volerlo di un conflitto che non avrebbero mai voluto vivere.
Facciamo sentire la nostra voce contro questa strage di innocenti!
Noi vi lasciamo con la storia dell’ultimo clown che lottava per il sorriso dei bambini siriani.
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