Le persone con un disturbo dello spettro autistico e problemi comportamentali possono festeggiare una bella iniziativa.
Nel corso della Giornata della Consapevolezza sull’autismo, il 2 aprile scorso, presso la sede ANFFAS di Vercelli, è stata inaugurata la stanza multisensoriale tecnologicamente più avanzata d’Italia.
Questo progetto, realizzato da ANGSA Novara (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici Novara- Vercelli) e il finanziamento di BIUD10, Associazione Onlus creata per commemorare la memoria di Andre Bodo, è stato una grande sfida.
Costata 60 mila Euro è grande 35 metri quadrati e permette di costruirsi il proprio spazio e adeguarlo alle diverse necessità del singolo sotto ogni aspetto:
All’interno c’è una pedana rotante, un’altalena di tessuto, un cuscino avvolgente, due nicchie, fibre ottiche, un proiettore per foto e video, fasci di luce e oggetti sensoriali.
A lato dell’ingresso un i-pad permette di scegliere gli scenari in cui proiettarsi, poi vi è un enorme -video in cui immergersi, una pedana gigante da cui godere le vibrazioni della musica, cuscini strip strap, tende morbide che nascondono altre nicchie, di cui una sonora in cui ascoltare musica insieme a un massaggio ai piedi, mentre nell’altra si sperimentano stimolazioni di aromi, gusti e tattilità.
Infine, in ogni area si può sempre personalizzare la luce, uno degli aspetti più critici dal punto di vista sensoriale scegliendo colore, intensità e frequenza.
In Italia ci sono anche altre stanze sensoriali, ma questa è quella più tecnologicamente innovativa. Risponde infatti alle esigente delle persone disabili, con particolare attenzione ai soggetti nello Spettro del Disturbo Autistico e che presentano, quasi sempre, interessi sensoriali molto spiccati o disturbi sensoriali invalidanti.
La stanza prevede esperienze di scoperta, rilassamento e interazione. L’ambiente facilita l’autodeterminazione e migliora la qualità di vita presentando un contesto privilegiato per l’interazione.
Fiorella, che ha la Sindrome di Asperger, commenta così l’esperienza su La Stampa “Nel mio caso le luci al neon producono effetti pesanti. Qualche minuto trascorso in questa stanza basta per trovare un equilibrio che dura settimane”.
Paolo Zanoni di Biud10 aggiunge “speriamo che altre città seguano il nostro esempio”.
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