I neonati prematuri hanno bisogno di cure speciali e molte attenzioni. Oltre ai trattamenti medici, è importantissima la vicinanza e il contatto con i genitori. Sempre più ospedali incoraggiano mamme e papà a tenere in braccio i propri piccoli, a coccolarli, appoggiati al calore del loro petto.
Anche ascoltare la voce della mamma è importante per i nati prematuri, aiuta a sviluppare il loro cervello. Cure mediche, contatto fisico e affetto sono tutti elementi indispensabili per aiutare i prematuri a crescere e a sopravvivere.
Ma a tutto ciò si aggiunge un’importante novità, che speriamo venga presto copiata e importata.
Nuovi trattamenti si spingono oltre nell’assistenza da parte dei genitori ai loro piccoli nati troppo presto. La novità viene da un ospedale di Leeds, in Inghilterra, dove i genitori vengono incoraggiati ad occuparsi di piccoli compiti di cura dei loro figli, di solito svolti da infermieri o assistenti.
Tra queste attività ci sono la misurazione della temperatura o l’inserimento dei tubicini per l’alimentazione. Attività che vengono svolte sotto la supervisione di personale qualificato, ma che aiutano i genitori ad essere più partecipi nella cura dei figli. I bambini in questo modo hanno un contatto ancora più stretto con i genitori.
La nuova procedura viene applicata all’ospedale della St James’s University di Leeds, il primo del Regno Unito ad introdurre un’assistenza che prevede il coinvolgimento delle famiglie dei prematuri. Mentre sono in ospedale con i loro bambini, ai genitori vengono affidati tutti quei compiti di cura generalmente svolti dagli infermieri, tranne i trattamenti medici più complessi.
La mamma di una bambina nata alla 23a settimana ha spiegato che è le è stato affidato il compito di prendere la temperatura della figlia ogni tre o quattro ore. Un compito facile, ma alle volte i genitori vengono coinvolti anche in attività più complesse, come quella di inserire nel naso del bambino il tubicino per l’alimentazione. Ovviamente con l’assistenza degli infermieri e solo dopo che i genitori sono stati istruiti e hanno imparato come fare.
Queste attività aiutano i genitori a sentirsi utili e a prendere confidenza con i loro delicati figlioletti. Una mamma ha raccontato che in ospedale può fare tutto quello che farebbe a casa, in condizioni normali: cambiare la propria bambina, farle il bagnetto e darle le medicine.
Una assistenza che è una vera e propria rivoluzione se si pensa alle procedure precedentemente seguite. Solo 20 anni fa il massimo che i genitori dei neonati prematuri potevano fare era avvicinarsi alle incubatrici e guardarli attraverso il vetro. Una situazione che non aiutava alla creazione del legame tra neonati e genitori.
Al contrario, la maggiore vicinanza e soprattutto il contatto pelle a pelle tra neonato e mamma, aiuta molto il bambino prematuro. Facilita l’allattamento al seno e riduce i giorni di ricovero in ospedale.
Questi effetti straordinari non sono nuovi. Li avevano scoperti già negli anni ’70 a Tallin, in Estonia. All’epoca l’ospedale locale si trovò un gran numero di bambini prematuri e un numero insufficiente di infermieri. Così i neonati furono affidati alle cure dei genitori. Subito ci si accorse degli effetti positivi sui bambini.
La cura diretta dei neonati prematuri da parte dei genitori è stata introdotta trent’anni dopo in Canada, Australia, Nuova Zelanda e ora a Leeds.
I medici hanno sottolineato con questo nuovo metodo i genitori sono al centro delle cure per i loro figli. Soprattutto, hanno precisato i medici, non è un modo per tagliare i costi della sanità.
L’assistenza che coinvolge i genitori, poi, rispetta maggiormente le esigenze dei bambini. I piccoli, ad esempio, vengono nutriti quando ne hanno bisogno e non seguendo rigidi orari.
Grazie alla nuova procedura, la crescita dei neonati è più veloce, i piccoli si attaccano più facilmente e più a lungo al seno per essere allattati e tornano a casa prima dall’ospedale. Effetti positivi impensabili fino a poco tempo fa.
La notizia delle nuove cure per neonati prematuri all’ospedale di Leeds è uscita sul sito web della BBC.
E voi unimamme cosa ne pensate? Avete provato esperienze simili o ne avete conoscenza?
Vi ricordiamo il nostro articolo sulla terapia che riduce il rischio di morte dei bambini prematuri.
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