Pubblicare le foto dei bambini sui social network e media è da sempre un comportamento rischioso e sconsigliato da autorità di polizia e garanti dell’infanzia. Le foto che genitori pubblicano sui social con l’unico intento di condividere la gioia dell’essere genitori e mostrare orgogliosamente il pargolo a conoscenti ed amici rischiano di finire nelle mani sbagliate.
Se non si fa attenzione a quello che si pubblica, soprattutto dove e come, i bambini possono diventare vittime inconsapevoli di pedofili a caccia di foto di minori sul web.
In Australia Erin Cash, ex poliziotta e oggi istruttrice di difesa personale, ha pubblicato sul suo blog alcuni suggerimenti in merito. Questa esperta ha alle spalle una esperienza di 12 anni nella polizia del Queensland come detective nell’unità di contrasto alla pedofilia e agli abusi sull’infanzia. Erin ha anche 22 anni di esperienza in arti marziali e tiene corsi di difesa personale. Una persona combattiva, in lotta contro il male.
In un post nel blog Sweatdepot, Erin ha raccontato la sua esperienza nella lotta contro la pedofilia e ha dispensato alcuni consigli sulle foto dei bambini sui social media.
Sempre più pervertiti setacciano la rete alla ricerca di foto di bambini da rubare e manipolare. Questi individui scaricano le foto sui loro computer e poi le alterano con il foto ritocco, trasformandole in immagini pornografiche. Il volto del bambino della foto originale spesso rimane. Con la conseguenza che vostro figlio, ritratto in una foto innocente, si ritrovi protagonista di una immagine oscena ritoccata. Tutto a vostra insaputa.
Non è difficile trovare sul web una gran quantità di immagini di bambini. Immagini della pubblicità, certo, ma più spesso private e purtroppo visibili a tutti. Sono queste foto che vengono rubate e modificate dai pedofili.
Se proprio si vogliono pubblicare le foto dei bambini sui social media occorre prendere alcune precauzioni.
In primo luogo bisogna evitare di avere un profilo social “pubblico”, ovvero impostato in modo tale che chiunque possa vedere i contenuti pubblicati, anche al di fuori della propria rete di contatti.
In secondo luogo, e questo è cruciale, quando si pubblicano le immagini dei propri figli minori occorre inserire i filtri della privacy più restrittivi, in modo che siano visibili solo ad un pubblico selezionato.
Da evitare assolutamente post pubblici e hashtag.
Anche questi accorgimenti, però, non potrebbero bastare.
I predatori delle foto di bambini sui social media usano tecniche sofisticate, che i genitori nemmeno si immaginano spiega quest’esperta. Si nascondono dietro server esteri, usano false identità e mascherano i loro indirizzi IP in modo da non essere identificati e navigare sul web in anonimato. Rubano le foto dei bambini che trovano sul web, trasformando le immagini più innocenti e normali in immagini oscene e raccapriccianti.
Cerchie di pedofili sul web si scambiano e vendono le foto. E nella quasi totalità dei casi i genitori dei bambini ritratti non ne sanno niente e mai lo sapranno. Questi criminali, infatti, non sono facili da rintracciare. Anche quando vengono scoperti, poi, non è facile risalire alle fonti originarie delle immagini rubate.
Oltre alle impostazioni sulla privacy, Erin Cash suggerisce di evitare di pubblicare sui social media alcuni tipi di immagini che per questi pervertiti possono rappresentare un’attrattiva. Ecco quali sono:
Queste indicazioni generali si applicano anche agli adolescenti. Ma per loro Erin Cash ha dispensato ulteriori consigli:
Questi i consigli per un comportamento prudente. La prudenza non è mai troppa.
Voi uninamme che ne pensate? Fate attenzione alle foto dei vostri figli condivise sui social?
In merito vi ricordiamo il nostro articolo su foto dei bambini rubate e pubblicate su Facebook.
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