Il bonding prenatale è quel legame profondo, empatico e affettivo, che si sviluppa tra la mamma e il nascituro durante la gravidanza. Il termine viene dall’inglese bond, il cui sostantivo significa appunto legame, mentre come verbo significa collegare o connettere. Si tratta della relazione che si instaura tra mamma e nascituro e che è molto importante per la crescita e lo sviluppo del bambino. Una relazione fatta di scambi di emozioni e sensazioni, che aiuta a consolidare il rapporto tra mamma e bebè. Per questo motivo è molto importante che le mamme ne siano consapevoli e imparino a comunicare subito con i loro piccoli, già nei primi mesi di gravidanza.
Il Bonding prenatale, in inglese Prenatal Bonding, da Bindungsnalyse, è un metodo nato nei primi anni ’90 in Germania, sviluppato dallo psicanalista ungherese Jenő Raffai, con il collega György Hidas.
Il bonding prenatale, è stato dimostrato, crea un legame intenso tra mamma e nascituro. Gli effetti di questo legame si possono vedere:
Questo metodo è anche uno strumento di ricerca prenatale e perinatale:
In oltre 30 anni, il dottor Raffai ha applicato il metodo del Bonding prenatale a oltre 4 mila donne, con ottimi risultati, tutti documentati. I suoi studi sono iniziati come ricerche psichiatriche su giovani donne. Da queste ricerche, Raffai ha insegnato alle donne a stabilire un rapporto più profondo con i loro nascituri di quanto fosse accaduto prima.
Il metodo ha aiutato lo sviluppo emotivo dei bambini, ma anche le mamme a combattere la depressione post-partum.
Il dottore ha accertato gli effetti positivi del Bonding prenatale su gravidanza, nascita e periodo post partum. Ha inoltre stabilito che può essere applicato da tutte le figure professionali coinvolte nella gravidanza e nella nascita dei bambini.
Il metodo del Bonding prenatale inizia alla 20^ settimana di gravidanza. La donna incinta viene fatta sdraiare su un materasso comodo, in una posizione rilassata. Viene invitata a concentrarsi sulle sue sensazioni interiori, indotte dallo stato di rilassamento. La donna prende consapevolezza del suo respiro, delle sensazioni del copro e delle emozioni. Concentrandosi sulla sua consapevolezza, il terapeuta aiuta la donna ad entrare sempre più in contatto con le sue immagini interiori, anche provenienti dai sogni. Le immagini sono simboli di parole, sensazioni corporee ed emozioni. Lentamente le immagini diventano più frequenti, creando un flusso di comunicazione tra la madre e il nascituro. Questo crea una sorta di “cordone dell’anima“. In questo modo le madri si rendono conto di come i loro bambini stanno crescendo, cosa provano e di cosa hanno bisogno. Diventano consapevoli perfino di cose pericolose. Riescono ad avere informazioni sul bambino in modo non invasivo. Con il Bonding prenatale la madre stabilisce un dialogo interiore con il suo bambino.
Il dottor Raffai sostiene che la gravidanza e lo sviluppo del bambino ottengono risultati migliori se sussiste una separazione interiore tra la donna incinta e sua madre. Ovvero che la donna passi dal ruolo di figlia a quello di madre.
Prima della nascita del bambino, poi, deve svolgersi un altro processo di separazione, attraverso diverse tappe. Per esempio, si invita il bambino a dire addio al mondo intrauterino di sua madre. La donna viene invitata a raccontare della sua gravidanza in modo diverso dall’esperienza, in modo che il bambino sviluppi una sua visione, separata da quella della madre. Questo aiuta il bambino a sviluppare una sua personalità autonoma.
Con un allenamento mentale viene anche simulato il parto. La madre viene invitata ad aprirsi ad una nuova fase della vita e ad esplorare mentalmente i futuri problemi che potrà incontrare nella vita familiare. Questo aiuta ad eliminare quelle tensioni che si potrebbero manifestare durante il parto, attraverso tensioni somatiche. Un processo che può richiedere dalle 20 alle 25 sedute.
I bambini che hanno comunicato con la mamma attraverso il Bonding prenatale sentono di essere ascoltati ad un livello profondo. Questo aiuta la loro autostima, li fa sentire rispettati per quello che sono e per la loro personalità.
La comunicazione speciale che si crea tra mamma e nascituro con il Bonding prenatale crea una sorta di contenitore sicuro. Al suo interno si sviluppa la personalità del bambino. Il riflesso dei sentimenti del bambino da parte della madre consente al nascituro di esprimere se stesso. In questo modo cresce una profonda autostima nel bambino. Il suo cervello viene sviluppato intensamente. Vengono rafforzati l’interesse e la fiducia del bambino nel mondo esterno.
In questo processo sono importanti anche il padre e i fratelli. Il bambino è consapevole della presenza del padre e di altre persone importanti vicine alla madre. Anche il padre può stabilire un legame profondo con il nascituro. Il suo ruolo è quello di provvedere ad una sorta di “grembo sociale” per la donna incinta. Ciò significa creare uno spazio sicuro per la gravidanza, aiutando la madre ad affrontare i grandi cambiamenti nel suo corpo e nella sua vita. Per questi motivi anche il padre viene invitato a partecipare alle sedute di Bonding prenatale. Viene istruito su come entrare in contatto con il futuro figlio, ad esempio accarezzando la pancia della donna o cantando ninne nanne. Anche i fratelli vengono invitati ad entrare in contatto con il futuro fratellino. In questo modo viene costruita una familiarità che prepara all’arrivo del bambino.
La prevenzione della depressione post partum è uno degli effetti più importanti del Bonding prenatale. Non solo, questo metodo abbinato alla cura e all’amore per il bambino, aiuterebbe a prevenire anche la malattia mentale. Questi i possibili progressi del Bonding prenatale.
Questo studio, che approfondisce il Bonding prenatale del dottor Jenő Raffai, è stato condotto dal medico psichiatra Gerhard Schroth.
Voi unimamme che ne pensate? Conoscevate il Bonding prenatale?
VIDEO: Bonding prenatale
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