Vi abbiamo già parlato in più occasioni delle lacerazioni da parto. Di come siano frequenti e del tempo che richiedono per guarire. Tanto che il parto può essere paragonato a tutti gli effetti ad uno sport estremo.
Vi abbiamo anche riferito delle nuove tecniche adottate negli ospedali del Regno Unito per ridurre i traumi da loro parto e la gravità delle ferite.
Ora, invece, vogliamo sottoporvi gli esiti di una interessante ricerca che presenta risultati sorprendenti e inattesi.
Un recente studio condotto dall’Università del Michigan ha ribaltato le convinzioni comuni su episiotomia e lacerazioni naturali da parto. Come sappiamo, l’episiotomia è quella incisione chirurgica che viene praticata nel perineo, tra la vagina e l’ano, per allargare il canale del parto. Incisione che serve per facilitare la fuoriuscita del bambino e per evitare appunto le lacerazioni da parto.
Circa l‘85% delle donne che partoriscono naturalmente subisce lacerazioni perineali. Queste ferite possono essere naturali o dovute all’episiotomia e guariscono con il tempo.
Se si pensava che l’episiotomia fosse meglio per le donne delle lacerazioni naturali, i ricercatori hanno confutato questa convinzione. Secondo lo studio della Università del Michigan, infatti, per l’autostima delle donne e la ripresa dell’attività sessuale dopo il parto, è meglio una lacerazione naturale piuttosto che l’episiotomia.
Le donne sottoposte al taglio chirurgico hanno mostrato una minore accettazione del proprio corpo e una vita sessuale meno soddisfacente di quelle che hanno subito una lacerazione naturale, poi guarita naturalmente.
Non è vero allora, come si è creduto finora, che l’episiotomia lasci un segno esteticamente e visivamente più gradevole rispetto alla cicatrice della lacerazione naturale.
L’episiotomia taglia i muscoli e i tessuti del perineo per lasciare più spazio al bambino durante la nascita. Fino alla fine degli anni ’80 veniva eseguita comunemente. Le ricerche scientifiche avevano già respinto presunti benefici alla salute dall’episiotomia. Questo però è il primo studio che analizza le percezioni delle donne sull’estetica della procedura.
La professoressa Ruth Zielinski, tra gli autori dello studio, ha spiegato che circa il 12% delle donne incinte vengono ancora sottoposte ad episiotomia, negli Usa. Anche se la pratica cambia a seconda dei vari ospedali. La professoressa, poi, ha espresso preoccupazione per il fatto che la pratica dell’episiotomia è stata esportata nei Paesi in via sviluppo, dove viene eseguita spesso, soprattutto nelle madri al primo parto.
Lo studio è stato condotto su 69 donne per valutare che immagine avessero del loro corpo e dei genitali e quale fosse la loro autostima dal punto di vista sessuale dopo il parto. Le donne coinvolte dello studio erano alla prima gravidanza e sono state scelte tra quelle più a rischio di lacerazioni da parto.
Lo studio ha cercato di stabilire se ai cambiamenti nell’area genitale corrispondesse una scarsa autostima sessuale. L’84% delle donne partecipanti allo studio ha descritto i cambiamenti nelle aree vaginali e rettali dopo il parto. Le donne che avevano subito una episiotomia avevano un’immagine maggiormente negativa del proprio corpo nell’area genitale e scarsa autostima.
La spiegazione di questo risultato può dipendere dal fatto che la ferita chirurgica e la sutura attirano più attenzione sull’area genitale. Così come il dolore più forte nell’area durante la guarigione.
Oggi si presta maggiore attenzione al corpo della donna, durante e dopo la gravidanza, dal peso del bambino alle smagliature. Ma le donne oggi si preoccupano anche per i cambiamenti nell’area genitale. Come le lacerazioni o lo stiramento dei muscoli di Kegel o la deformazione delle grandi labbra. Tuttavia la ricerca è ancora carente su questo punto.
Per andare incontro alle esigenze delle donne, si stanno diffondendo rapidamente interventi di chirurgia estetica per ricostruire la vulva dopo il parto. Tra gli interventi in aumento c’è la labioplastica, per rifare le grandi labbra.
Fortunatamente, la buona notizia è che la maggior parte delle donne sottoposte allo studio non ha riportato una immagine negativa del proprio corpo nell’area genitale, né una bassa autostima sessuale. Ha spiegato la professoressa Zielisnki. Questo tuttavia non toglie che ginecologi e ostetrici devono sempre ascoltare le donne e le loro esigenze sulle decisioni da prendere al momento del parto.
Lo studio intitolato: “Body after baby: A pilot survey of genital body image and sexual esteem following vaginal birth”, il “Corpo dopo il bambino: un’indagine pilota dell’immagine dell’area genitale dell’autostima sessuale dopo il parto vaginale” è stato pubblicato sull’ International Journal of Women’s Health.
Voi unimamme che ne pensate? Qual è stata la vostra esperienza in merito?
VIDEO: lacerazioni da parto ed episiotomia
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