Capricci dei bambini: come non impazzire.
Ci sono certi giorni in cui come mamma, lo ammetto, perdo la pazienza. Paola e Vittoria in genere sono bravissime, ma quando fanno un capriccio per qualcosa che non comprendo perdo letteralmente il lume della ragione. So di sbagliare, eppure a volte non ce la faccio. Ecco allora perché è molto utile non solo a me, ma a tanti genitori, questo suggerimento di Fabiana Santos, autrice di un post per non impazzire quando si tratta di capricci.
Fabiana Santos è una giornalista e vive a Washington. Ha due figli, Felipe di 11 anni e Alice di 5. Proprio con la bambina ha provato a seguire un consiglio datole dalla psicologa infantile che ha seguito la figlia per qualche seduta, dopo che aveva mostrato qualche segno di stress per via della non gestione dei capricci.
La psicologa ha detto che un buon metodo per risolvere il capriccio senza impazzire è quello di fermarsi un attimo e chiedere al bambino: “Si tratta di un problema piccolo, di un problema medio o di un problema grande?” scrive Fabiana.
I bambini infatti vogliono essere presi sul serio nelle loro manifestazioni emotive e non considerando a sufficienza quello che stanno vivendo in quel momento, li può fare sentire sminuiti. Ecco perché prima di sbraitare perché nostro figlio non vuole mangiare, non vuole andare a letto, non riesce a mettere il tappo al pennarello e così via, proviamo a prenderci un po’ di tempo e chiedere di che tipo di problema si tratta.
Quando abbiamo compreso il tipo di problema, e facendoli partecipare alla soluzione, annulliamo il capriccio. Importante è anche il tono della voce e guardare il bambino negli occhi.
Naturalmente la soluzione cambia a secondo del problema: se ritenuto piccolo, sarà veloce e facile, se medio richiederà un po’ di tempo e quindi occorrerà spiegare al bambino che a volte le cose non accadono immediatamente , se grande si potrà far riflettere il bambino sul fatto che non sempre le cose possono andare come si vuole.
Fabiana ha applicato questo metodo con Alice che stava per fare un capriccio perché i suoi pantaloni preferiti erano da lavare e lei voleva assolutamente indossarli ed ecco come lo ha risolto:
“Alice, questo è un problema grande, medio o piccolo?” Lei mi ha guardato e ha detto piano: “Piccolo”. E io le ho spiegato ancora una volta che sapevamo già che i problemi piccoli sono facili da risolvere. Le ho chiesto il suo suggerimento su come potevamo risolverlo (ho imparato che è importante darle il tempo di pensare e rispondere), e lei ha detto: “Scegliendo un altro paio di pantaloni”. Ho aggiunto: “E hai più di un paio di pantaloni tra cui scegliere?” Ha sorriso ed è andata a cercarne un altro paio”.
Dopodiché Fabiana si è congratulata con la figlia per aver risolto il problema. Ecco perché è importante riuscire ad ascoltare i propri figli, anche quando ci fanno disperare. Certo, non è facile, si procede per prove e tentativi, ma ne vale sempre la pena.
E voi unimamme cosa ne pensate?
Vi lasciamo con un elenco utile dei modi per calmare i figli.
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