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Scuola

Quando un bambino è maleducato, cattivo o bullo? Le differenze da conoscere

Published by
Maria Sole Bosaia

L’aumento degli episodi di bullismo a scuola e nei luoghi deputati al gioco mette in allarme i genitori che vorrebbero trovare un modo per proteggere i figli. Ma non sempre si tratta di bullismo, ecco perché un’educatrice, Signe Whitson, nonché educatrice ed autrice di diversi libri sul bullismo, sottolinea l’importanza di saper definire cosa è bullismo e cosa non lo è.

Bullismo e maleducazione sono diversi: ecco come distinguerli

Signe racconta infatti di ricevere molto spesso racconti, alcuni drammatici, da parte di ragazzi o genitori ma che spesso non si tratta di bullismo.

Ecco perché occorre saper distinguere tra atti di maleducazione e bullismo. Signe, riporta quindi le definizioni dei termini usati dall’autrice di libri Lucy Ludwig:

1) maleducato: chi dice o fa inavvertitamente qualcosa che ferisce un’altra persona

Per esempio tra gli adulti può essere una frase scortese, invece nei bambini viene visto come ruttare in faccia a qualcuno, saltare la fila, vantarsi di aver ricevuto un voto alto o rovesciare una pila di foglie sul volto di qualcuno.

Ognuno di questi elementi potrebbe sembrare un segnale di bullismo, ma se si guarda al contesto incidenti dovuti a maleducazione sono solitamente spontanei, frutto della sconsideratezza, di scortesia, cattive maniere e narcisismo, ma non vengono fatti con lo scopo principale di ferire qualcuno.

2) cattivo = chi dice o fa qualcosa per ferire di proposito qualcuno una volta (o magari due). La distinzione principale tra maleducato e cattivo ha a che fare con l’intenzione, mentre la maleducazione è spesso non intenzionale, un brutto comportamento mira a ferire o svalorizzare qualcuno. I bambini sono cattivi l’uno con l’altro quando criticano i vestiti, l’apparenza, l’intelligenza, lo stile, o qualunque altra cosa utile per denigrare una persona. Spesso il cattivo comportamento di un bambino è motivato da sensazioni di rabbia e dal proposito sbagliato di mettersi in luce rispetto alla persona che stanno buttando giù. Comunemente, la cattiveria nei bambini suona come:

  • “hai davvero intenzione di indossare quel maglione oggi? Non l’hai già indossato settimana scorsa? Fatti una vita”.
  • “sei così grasso/brutto/stupido/gay”
  • “ti odio”

Non commettete errori, i cattivi comportamenti possono ferire in profondità e gli adulti possono fare una grande differenza nelle vite dei ragazzi quando ritengono i ragazzi responsabili di essere cattivi.

Sì, la meschinità è diversa dal bullismo in diversi e importanti aspetti che dovrebbero essere compresi e differenziati quando si interviene.

3) Bullo = chi intenzionalmente ha un comportamento aggressivo, ripetuto nel tempo, che riguarda uno squilibrio di potere

Gli esperti concordano sul fatto che il bullismo preveda tre elementi chiave:

  • l’intento di ferire,
  • lo squilibrio di potere,
  • atti ripetuti o minacce di comportamento aggressivo.

Il bambino bullo dice o fa qualcosa intenzionalmente doloroso agli altri e continua a perpetrarlo, senza nessun senso di pentimento o rimorso, anche quando l’obiettivo del bullismo mostra dolore o chiede all’aggressore di smettere.

Il bullismo può essere fisico, verbale, relazionale, o sostenuto con la tecnologia. Può esprimersi attraverso:

  • aggressività fisica: una volta era lo standard del bullismo, l’insulto per eccellenza che faceva smuovere gli adulti e prendere nota. Questo tipo di bullismo include picchiare, tirare pugni, calci, sputi, fare sgambetti, tirare i capelli, chiudere un bambino in un armadio e una serie di altri comportamenti che riguardano aggressioni fisiche.
  • aggressività verbale: è quello su cui i vostri genitori vi avvisavano: “ignoralo”. Ora sappiamo che a dispetto del vecchio adagio le parole e le minacce possono ferire e produrre profondo e durevole danno.
  • aggressività relazionale: è una forma di bullismo in cui i bambini usano l’amicizia o la minaccia di rompere l’amicizia per ferire qualcuno. Esclusione sociale, evitare, fare scherzi, diffondere pettegolezzi sono tutte forme di questo pervasivo tipo di bullismo che possono sedurre e schiacciare i bambini
  • cyberbullismo: una specifica forma di bullismo che riguarda la tecnologia. ostinato e ripetuto danno inflitto attraverso l’uso del computer, lo smartphone e altri apparecchi elettronici. “In modo particolare la probabilità di danno ripetuto è particolarmente alta con il cyberbullismo perché i messaggi elettronici possono essere accessibili da parti multiple, risultando in una ripetuta esposizione e danno ripetuto.”

E’ importante distinguere maleducazione e bullismo vero, come spiegato su Huffington Post, in modo da non essere sovrastati dai messaggi di chi grida “al lupo al lupo” rispetto al disagio vero di chi invece vive una situazione di bullismo, un problema che merita attenzione, urgenza di intervento e rilevanza.

Unimamme, voi sapete distinguere atti di maleducazione e bullismo?

Vi lasciamo con 5 consigli per aiutare i figli in caso di bullismo.

 

Maria Sole Bosaia

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