Sulla fecondazione assistita arriva dagli Stati Uniti una notizia che non volevamo darvi.
Sempre più numerose sono le coppie che ricorrono a questo metodo di concepimento a causa dei problemi sempre più diffusi di sterilità. In Italia, tra le tecniche di fecondazione assistita, la più frequente è quella in vitro con successivo trasferimento egli embrioni in utero (FIVET). La seconda tecnica più usata, invece, è la fecondazione tramite iniezione di spermatozoo in citoplasma (ICSI).
La procreazione assistita aiuta molti genitori ad avere un figlio. Purtroppo alcune conseguenze negative di questa pratica sono state riscontrate dagli scienziati. Per ora si tratta solo di uno studio. Certamente importante, ma che non deve destare eccessivi allarmi.
Fecondazione assistita: bimbi a rischio
La ricerca è stata condotta in Israele, all’Università Ben-Gurion del Negev, e ha accertato che i bambini concepiti con la fecondazione assistita hanno maggiori possibilità di sviluppare il cancro. Lo studio è stato pubblicato sull’American Journal of Obstetrics and Gynecology e ne hanno dato notizia diversi media americani.
I ricercatori israeliani hanno esaminato, dal 1991 al 2013 242.187 neonati fino all’età di 18 anni. L’obiettivo dello studio era verificare se ci fossero dei legami tra i trattamenti contro la sterilità e i tumori. Purtroppo lo studio ha stabilito l’esistenza di un legame significativo.
I bambini concepiti con una delle tecniche di fecondazione assistita presentano maggiori rischi di contratte neoplasie pediatriche più avanti negli anni. Queste neoplasie consistono nella formazione di tessuto abnorme, associato con il cancro.
La maggior parte dei bambini coinvolti nello studio:
- il 98,3%, era stata concepita naturalmente
- mentre l’1,1% con la fecondazione in vitro
- il restante 0,7% con trattamenti di induzione dell’ovulazione.
Durante il periodo di follow-up i medici hanno diagnosticato 1.498 neoplasie, lo 0,6% del totale.
Fecondazione assistita e incidenza dei tumori nei bambini
Il tasso d’incidenza delle neoplasie è risultato più elevato tra i bambini che erano stati concepiti con la procreazione assistita:
- sia con la fecondazione in vitro (1,5 su 1.000 casi)
- sia con l’induzione dell’ovulazione (1,0 su 1.000 casi),
- rispetto a quelli concepiti naturalmente (0,59 su 1.000 casi)
Dati rilevanti perché è 2,5 volte più probabile che un bambino nato con la fecondazione in vitro sviluppi il cancro rispetto a uno concepito naturalmente.
Secondo il professor Eyal Sheiner, che ha condotto lo studio, la ricerca stabilisce che l’associazione tra la fecondazione in vitro e le neoplasie pediatriche e i tumori maligni è significativa. Il professore ha concluso che è importante monitorare negli anni la salute dei bambini concepiti a seguito di trattamenti contro la sterilità.
Voi unimamme che ne pensate? Avete timore di queste pratiche e delle loro conseguenze?
Vi ricordiamo il toccante articolo sulla testimonianza di una mamma americana che è rimasta incinta dopo anni di battaglia contro la sterilità proprio grazie alla fecondazione assistita.
VIDEO: Fecondazione assistita, come funziona