Decidere di aprire il cuore e la propria casa a un bambino sconosciuto è una prova che solo le persone più generose riescono ad affrontare. Una mamma l’ha fatto, per la prima volta con una neonata, che però ha dovuto lasciare andar via dopo 6 mesi, perché è stata adottata.
Lei è una mamma affidataria, si chiama Amber Davis e le sue parole ci hanno commosso.
“Per 6 mesi o per sempre, noi ci siamo”: le commoventi parole di una mamma affidataria
Come molte cose che ci arricchiscono e che ci danno un senso anche l’affido ha però il triste risvolto del dover dire addio, a un certo punto, a una persona amata. Se poi occorre spiegare i motivi anche a un bambino di 4 anni che fino al giorno prima “aveva una sorellina” diventa ancora più difficile.
Ecco come lo descrive questa mamma, tra l’altro incinta, su Facebook.
“Abbiamo perso la battaglia e per perso intendo che non ho ottenuto ciò che volevo. Il mio intero recinto bianco ha un buco e lei se n’è andata. Mi sono assicurata che profumasse di lavanda prima di andarsene.
Ho riempito la sua tazza per bere preferita con metà acqua e metà succo di frutta alla mela per il viaggio verso la sua nuova casa per regalarle un po’ di confort e distrazione.
Le ho detto che le volevo bene e l’ho fatta gridare e divincolarsi per essere stata abbracciata troppo stretta. A lei piace dare abbracci, ma odia sentirsi trattenuta. Mi domando quanto ci impiegherà la nuova famiglia a capirlo.
Mi domando se capiranno che lei è un po’ il riflesso della Principessa sul pisello, una fiaba in cui alla protagonista bisogna dare un cuscino soffice affinché lei sia a suo agio e dorma bene di notte.
Altrimenti grugnirà e continuerà a svegliarsi cercando di stare comoda.
Mi chiedo se scopriranno che le piace salutare pugno contro pugno e soffiare prima di andare a dormire. Questo la fa ridacchiare.
Ora conosce il linguaggio dei segni che aiuta con la comunicazione. Se glielo chiedono farà il segno di “per piacere” e farà capire loro che ha finito di mangiare.
Non ero ancora riuscita a insegnarle “grazie”, ma sarebbe stato il successivo.
So che sarà entusiasta se non le permetteranno di tenere la fascia sulla testa come le ho permesso nel corso dei 6 mesi precedenti.
Lei li odia. Ho visto l’occhiataccia ogni volta che le ho detto di non toccarla. Birichina.
Josiah mi ha chiesto perché stessi preparando le sue cose ieri sera. Ho risposto immediatamente dal profondo del cuore: “non lo so”, ma ho subito capito di avere la responsabilità di aiutare quel curiosone di mio figlio, un bimbo di 4 anni, che sta crescendo, ad afferrare qualcosa che nemmeno io capisco “perché non può rimanere”?
Mentre rovistavo tra i miei pensieri per trovare una spiegazione sulla necessità di andare a vivere e stare insieme alle sua sorelle …vedevo un’espressione confusa sul volto di mio figlio “ma noi siamo i suoi fratelli”.
Il mio cervello si è dimenato per trovare un’altra risposta. Ma vagavo nel vuoto. Alla fine ho cambiato soggetto. La buona notizia è che Avonlea nascerà presto e che tu avrai un’altra sorella con cui giocare. Tu sarai il suo fratello maggiore e lei rimarrà per sempre con noi.
Potevo dire dalla sua espressione che il mio debole tentativo di spiegare le cose aveva fallito nel sommare. Semplicemente non aveva senso. Non a lui e nemmeno a me.
Il dolore è schiacciante questa notte. Le lacrime non smetteranno. La prima perdita è più dura di quel che avrei immaginato, qualcosa che non augurerei nemmeno al mio peggior nemico.
Quindi, quando vedrò quel famigliare numero di telefono spuntare sul mio telefono chiedendomi se siamo pronti ad aprire i nostri cuori ed accogliere un altro bimbo che ha bisogno che noi sacrifichiamo tutto ciò che abbiamo per amarlo per una quantità indeterminata di tempo … So già quale sarà la mi risposta.
Assolutamente, per 6 mesi o per sempre. Noi ci siamo.”
Unimamme, cosa ne pensate delle toccanti parole di questa mamma affidataria?
Voi avete mai preso in considerazione l’affido?
Lo fareste dopo aver letto questo post pubblicato su Love Matters che ha ricevuto 46 mila Like e più di 5 mila condivisioni?
Vi lasciamo con un altro accorato messaggio di una mamma in affido.