Sono purtroppo in crescita i casi di pedofilia e abusi sessuali nei confronti dei bambini. Il web è il canale preferito dagli orchi per attirare le piccole vittime. Lo denuncia Telefono Azzurro, con un nuovo Dossier.
Lo scorso 5 maggio è stata la “Giornata Nazionale contro la Pedofilia e la Pedopornografia“ e come accade in queste occasioni si è imposta una riflessione sul dramma degli abusi sessuali sui bambini in Italia. Stando alle statistiche, purtroppo, abusi e violenza sono in aumento. Così come i casi di adescamento dei bambini sul web. Uno strumento sempre più utilizzato dai pedofili per irretire le piccole vittime.
In occasione della “Giornata Nazionale contro la Pedofilia e la Pedopornografia” si è tenuto un convegno nella Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le Pari Opportunità, a cui hanno partecipato le istituzioni italiane e Telefono Azzurro. Un momento di analisi dei dati riportati sul Dossier “Abuso sessuale e pedofilia. Storie, contesti e nuove sfide” e discussione delle azioni di contrasto. Il titolo del convegno è stato: “Pedofilia: strumenti e azioni di contrasto“.
Nel Dossier la prima distinzione che si fa è tra abuso sessuale offline e online.
E’ abuso sessuale offline il reato contro la libertà personale, nella fattispecie contro la libertà sessuale intesa come il diritto alla libera disposizione del proprio corpo nella sfera sessuale e all’inviolabilità dello stesso. Sono ritenuti punibili gli atti quali l’esibizionismo, l’incoraggiamento o la costrizione di bambini alla vista di atti sessuali o l’esibizione di immagini o video a contenuto pornografico a bambini o adolescenti, nonché i comportamenti più o meno invasivi, come toccamenti in zone genitali o in altre parti del corpo, masturbazione reciproca, rapporti orali, penetrazione vaginale o anale e la realizzazione di filmati pedopornografici.
E’ abuso sessuale online quello che avviene attraverso la Rete e le nuove tecnologie. Si parla di sexting, grooming e live distant child abuse.
Il sexting è lo scambio di immagini o video sessualmente espliciti ed è sempre più diffuso tra pre-adolescenti e adolescenti. Una deriva è il sextortion, ossia un’estorsione a sfondo sessuale che consiste nella minaccia di diffondere foto o video della persona, se in cambio non si riceve denaro o favori sessuali.
Il grooming, o adescamento online, è il tentativo di una persona di avvicinare un bambino o un adolescente a scopo sessuale. Avviene nelle chat, anche dei giochi online, sui social network, e nei siti di dating ossia di appuntamento. Il processo con cui avviene consta di 5 fasi:
Non tutti gli abusi sessuali sono condotti dai pedofili. Con pedofilia si intende infatti un disturbo mentale che si manifesta con un interesse di tipo sessuale nei confronti dei bambini. Non per forza un pedofilo è un abusatore, ossia uno che mette in pratica le sue fantasie. Importante è anche sfatare alcune false credenze:
In merito ai dati, nel 2016, i casi di abuso sessuale e pedofilia gestiti da Telefono Azzurro sono aumentati del 3,4% rispetto al 2015. Un totale di 301 situazioni di pronto intervento, attraverso la linea 1.96.96, il 114 Emergenza Infanzia e la chat di Azzurro.it, servizi gestiti dall’associazione, che da trent’anni (è nata l’8 giugno 1987) è in prima linea nella tutela dei diritti dei minori, attraverso le attività di ascolto e prevenzione messe in campo ogni giorno 24 ore su 24, con al suo team di psicologi e psichiatri infantili.
Secondo l’Istat nel 2016:
Purtroppo i minori non sono solo vittime, ma sempre più spesso sono anche gli autori di reati sessuali. Secondo i dati più recenti, del Dipartimento per la Giustizia minorile e di comunità, i reati commessi da minori nell’anno 2016 riguardano in 146 casi atti sessuali con minorenne.
Tuttavia, in Italia manca ancora un monitoraggio sistematico da parte di organi istituzionali, che permetta di avere un quadro aggiornato, completo ed esaustivo della diffusione dell’abuso sessuale nei confronti di bambini e adolescenti. Tra le cause c’è anche il sommerso degli abusi non denunciati, il silenzio che li avvolge e impedisce alle vittime di chiedere aiuto.
La pedofilia, poi, è un fenomeno molto complesso, che oggi purtroppo trova sempre più spazio sulla Rete. L’adescamento dei bambini e minori sul web è in crescita. I pedofili trovano sempre nuovi canali e nuove forme di espressione. Basti pensare alla diffusione della pedopornografia attraverso il deep web. Pertanto sono necessari nuovi strumenti e nuovi modelli di prevenzione contro questi crimini.
A livello internazionale, i dati più drammatici sono quelli che riguardano gli Stati Uniti. Il governo segnala che circa 702.000 bambini all’anno sono vittime di violenze e maltrattamenti negli Usa. Il Children’s Bureau riporta che nel 2015 circa 1 bambino su 10 (8,4%) è stato vittima di abusi sessuali, nello stesso anno sono morti negli Stati Uniti per abusi 1.670 bambini. Altri dati del National Center for Missing and Exploited Children (NCMEC) riportano che nel 2016 sono stato registrati negli Usa 859.500 sex offenders, il 25% dei quali minorenni.
Nel frattempo, l’Interpol, fino al 2015, ha individuato attraverso l’utilizzo dell’ICSE (International Child Sexual Exploitation database, operativo dal 2009) più di 6.300 minori vittime di sfruttamento sessuale ed arrestato più di 3.200 autori di reato.
Anche lo scenario europeo è grave. Secondo le stime in Europa ci sono 18 milioni i bambini vittime di abusi sessuali, percentuale che oscilla secondo altri studi tra il 10 e il 20%. Solo in Gran Bretagna, sono oltre 57.000 i bambini vittime di abusi sessuali. Numeri drammatici.
Vi riportiamo i dati del dossier di Telefono Azzurro su pedofilia e abusi sessuali nei confronti dei minori. Il documento si basa sui risultati più salienti dell’analisi dei dati provenienti dalle linee 1.96.96 di Telefono Azzurro e 114 Emergenza Infanzia.
“La Giornata Nazionale Contro la Pedofilia e la Pedo pornografia fa emergere, oggi più che mai, la necessità di risposte puntuali e dell’impegno della società civile, del mondo accademico e delle Istituzioni, delle Aziende, con l’obiettivo comune di proteggere e tutelare bambini e ragazzi” – ha dichiarato il Professor Ernesto Caffo, Neuropsichiatra infantile e Presidente di SOS Il Telefono Azzurro Onlus – “Un problema complesso richiede risposte multi-disciplinari. Ogni percorso di prevenzione e formazione deve avere alla base elementi e conoscenze consolidati dalla ricerca, in un’ottica di integrazione tra professioni. La nostra Associazione promuove, tramite il suo lavoro quotidiano, una cultura dell’operatività “in rete”, alla luce di esperienze consolidate“.
Dal Dossier emergono dati importanti. Sulla linea 114, 1 vittima su 2 per abusi sessuali è una bambina con meno di 11 anni (49% dei casi segnalati al 114 Emergenza Infanzia, 36% a Telefono Azzurro).
È da segnalare che più di 1 segnalazione su 4 al servizio 114 ha come vittime ragazzi/e adolescenti (28%).
I casi di sexting sono in aumento per entrambe le linee: se nel 2013 rappresentavano il 3,7% delle chiamate per abusi e pedofilia al 114 Emergenza Infanzia e nel 2015 il 5,2%, nel 2016 sono state il 7,1%. Rappresentavano invece il 15,3% delle chiamate legate ad abusi e pedofilia alla linea 1.96.96 nel 2015, mentre nel 2016 le richieste di aiuto per episodi di sexting rappresentano il 21,6% delle chiamate.
Rispetto alla casistica di entrambe le linee si riscontra che la maggior parte delle vittime continua ad essere di nazionalità italiana (con un trend che si attesta attorno al 90% dei casi). Tuttavia 1 segnalazione di abuso su 10 al 114 riguarda bambini e adolescenti stranieri (trend confermato anche dalle segnalazioni giunte alla linea 19696 di Telefono Azzurro, dove i minori stranieri coinvolti nelle situazioni di abuso sono il 10%).
Si conferma il dato, messo in luce da tempo dalle statistiche di Telefono Azzurro, secondo cui la maggior parte degli abusi sessuali segnalati vengano messi in atto da persone conosciute (oltre il 90% dei casi della linea 1.96.96 e oltre l’80% dei casi per la linea 114), per lo più appartenenti al nucleo familiare.
In 1 caso su 10 (linea 1.96.96) il responsabile è un estraneo. L’aumento delle segnalazioni che riguardano un responsabile estraneo è in linea con l’elevato numero di casi di abusi perpetuati attraverso Internet (adescamento e pedo pornografia), luogo in cui è più probabile che i ragazzi stabiliscano relazione potenzialmente rischiose con estranei.
Le Regioni da cui provengono in maggior numero di segnalazioni sono:
Nella maggior parte dei casi di abuso sessuale e pedofilia gestiti, la segnalazione è stata inoltrata alle Forze dell’ordine (coinvolte nel 67,6% dei casi gestiti dal 114 Emergenza Infanzia e nel 46,3% dei casi gestiti dalla linea 1.96.96) o alla/alle Procura/e competente/i (coinvolte nel 28,4% dei casi gestiti dal 114 Emergenza Infanzia e nel 31,7% dei casi gestiti dalla linea 1.96.96). In altri casi sono stati coinvolti i Servizi Sociali o altri Enti Locali (9,8% dei casi della linea 1.96.96 e 2% dei casi della linea 114) o il Servizio Sanitario Nazionale (9,8% dei casi della linea 1.96.96 e 1% dei casi della linea 114). In taluni casi, infine, è stato coinvolto il MIUR o le sue diverse componenti (scuole, uffici scolastici provinciali) (2,4% dei casi della linea 1.96.96 e 1% dei casi della linea 114).
Voi unimamme che ne pensate di questi studi e queste giornate? Sono utili ad arginare questo gravissimo fenomeno?
In merito vi ricordiamo la testimonianza e l’impegno dell’attore americano Ashton Kutcher e della sua fondazione.
VIDEO: protocollo contro pedofilia e pedopornografia e l’adescamento di bambini sul web
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