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Attualità

“Li ameranno abbastanza?”: le parole di una madre surrogata pentita

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Valentina Colmi

” Mi hanno solo usata”: dice pentita Kelly Martinez,  una donna americana di 32 anni.

Kelly vive in Sud Dakota assieme al marito e ai suoi 3 figli. Le gravidanze che ha vissuto sono però di più, così come i bambini nati: Kelly ha infatti rivestito il ruolo di madre surrogata per alcune coppie che non potevano avere bambini. Quella che vi raccontiamo è la sua storia.

“E’ comprare e vendere bambini”: le parole di una madre surrogata che si è sentita “buttata via”

Kelly ora si trova a Madrid dove parlerà ad una conferenza di Stop Surrogacy Now, un’associazione nata a favore delle donne che hanno scelto di essere delle madri surrogate e che non hanno ovviamente alcun diritto sui bambini.

Ciò ha delle ripercussioni fisiche – in uno dei parti per altri la donna ha rischiato di morire – ma anche e soprattutto psicologiche: d’altronde si crea comunque un legame per quei nove mesi di gestazione e per questo si può andare incontro a delle conseguenze emotive molto forti.

Gli ultimi bambini che Kelly ha partorito erano due gemelli per una coppia spagnola, quella più difficile. “Non sono più la stessa, mentalmente mi hanno distrutto. I due genitori intenzionali sono andati letteralmente in tilt quando hanno saputo che aspettavo due maschi invece di un maschio e una femmina. Da allora si sono disinteressati dei bambini. Non telefonavano più, non rispondevano ai messaggi. Ossessionavano il medico per sapere come mai i due embrioni maschio e femmina impiantati non avevano portato al risultato voluto e per il quale, ho scoperto dopo, avevano lautamente pagato. Ho chiesto alla madre intenzionale se avevano scelto il nome e loro mi hanno detto di no: “Sono baby a e baby b”. Eppure avevano già una personalità, si muovevano. Una volta le ho scritto:”Mi sa che giocheranno a calcio. E lei ha risposto: sono ancora due maschi? A un certo punto ho pensato che non sarebbero venuti a prenderli ed è lì che ho cominciato ad attaccarmi ai piccoli” viene riportato da Il Corriere della Sera.

Il parto di Kelly è stato prematuro, visto che soffriva di gestosi, ma la coppia sembra non si sia minimamente interessata alla salute della mamma, dicendole che li stavano solo stressando:  “Nella sala parto lei era con me, non mi sembrava una mamma, non aveva emozioni. I bambini erano molto piccoli ma hanno subito pianto. Erano le nove di sera, i genitori alle dieci avevano già lasciato la clinica. Il giorno dopo sono andata a vederli. Loro alle 11 di mattina non c’erano ancora, gli infermieri li cercavano. Li avevano lasciati soli. Mi si è spezzato il cuore. I bambini appena hanno sentito la voce di Jay si sono mossi e l’infermiera ci ha detto che non si erano mai mossi così tanto“. 

La coppia ha preso con sé i bambini e se n’è andata, senza dare più notizie a nessuno, non prima di aver accusato Kelly di aver partorito prima per prendere i soldi. Oltre infatti ai 35 mila euro pattuiti per la gravidanza, il parto ha comportato delle spese mediche di migliaia euro, che la coppia però non ha pagato e che l’ospedale chiede a Kelly.

Tutto questo ha sconvolto Kelly che si è dovuta far seguire da uno psicologo e che ha chiesto appunto aiuto a Stop Surrogacy Now, per mettere in guardia le madri surrogate o chi pensa di farlo dai possibili pericoli: “Perché l’ho fatto? Per i soldi sicuramente ma anche perché volevo che tutti fossero orgogliosi di me. Vengo da un’infanzia tragica: mio padre è morto quando avevo 13 anni, mia madre quando ne avevo 17 e mio fratello quando ne avevo 20. Le agenzie mi avevano convinto che era come se compissi un miracolo per queste coppie. Ho pensato che era il mio modo di guarire dalle ferite.

Prima dei gemelli per la coppia spagnola, Kelly ha avuto altre esperienze negative. Nel 2005 si era prestata per una coppia gay di Parigi, la quale dopo il parto l’hanno ricattata, costringendola ad andare in consolato a Chicago e dichiarare che aveva avuto una storia con uno dei due e che per salvare il matrimonio rinunciava ai gemelli mandandoli in Francia con il padre biologico. Se non lo avesse fatto avrebbe dovuto tenere con sé i gemelli e non se la sentiva, avendo già un bimbo di 1 e uno di 3 anni.

Sconvolta è andata in terapia e lo psicoterapeuta, per aiutarla le ha consigliato di riprovarci, questa volta per una coppia che seguita dallo stesso. Purtroppo però la coppia, che Kelly ha conosciuto e che le era piaciuta tanto, e alla quale ha dato una bambina, ha poi divorziato, litigando per la custodia della figlia. E di questo Kelly ha sofferto.

Ciò che Kelly afferma è che lei non è mai riuscita a non affezionarsi ai bambini che teneva in grembo e che lei ha sempre chiesto di rimanere in contatto, per sapere come stavano i piccoli. Ma ciò purtroppo non è avvenuto.

E voi unimamme cosa ne pensate?

Valentina Colmi

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