Kristian Guerrero è una ragazza americana, sposata con Fabian Moreno e che il 2 agosto era incinta alla 19esima settimana. Purtroppo Kristian quel giorno era in macchina con il marito, quando un’altra macchina condotta da una ragazza di 21 anni, che si è scoperta successivamente essere sotto l’effetto dell’alcol, li ha travolti.
Lo scontro ha purtroppo causato la morte di Fabian, mentre Kistian è stata portata in ospedale con una emorragia in testa. Dopo 2 giorni, i dottori sono stati obbligati a indurle il travaglio, che è durato un giorno intero, e il 5 agosto questa mamma ha partorito il suo primo figlio, Fabian James, purtroppo morto.
Nonostante la drammaticità degli eventi, questa mamma, ha trovato la forza di reagire e ha pubblicato sul suo profilo Facebook 2 foto, una di lei in ospedale con in braccio il figlio morto, e una della macchina dopo l’incidente. Ecco il post tradotto per voi:
“Questa sono io finalmente in grado di abbracciare mio figlio. Questo è ciò che si vede dopo un travaglio indotto per circa 24 ore e dopo essere sopravvissuto a un incidente d’auto che ha ucciso mio marito e mio figlio. Tutto perché qualcuno ha pensato che andasse bene essere devastati e guidare. Non va bene.
Va bene fermare un amico dal guidare.
Va bene allontanare le chiavi di qualcuno se mostra segni di ubriachezza.
Va bene prendere il telefono e chiamare per un passaggio se senti che stai un po’ brillo. Non è un segno di debolezza. E’ un segno di maturità essere onesti con se stessi e sapere che le conseguenze di guidare ubriachi superano qualsiasi tipo di vergogna e ammettere di essere troppo ubriaco per guidare.
Non va bene passare il resto della tua vita con il senso di colpa di sapere che hai preso la vita di qualcuno e hai portato via la vita di una persona ancora prima che avesse la possibilità di essere in questo mondo. Non ne vale la pena.
Non guidare se bevi. Non rischiare la tua libertà. Stai mettendo non solo la tua vita in pericolo, ma anche quella di tutti gli altri sulla strada.
Avrei potuto morire il 2 agosto ma Dio aveva altri piani. Sono rimasta a combattere questa battaglia per mio marito e mio figlio. E continuerò a diffondere consapevolezza e a condividere questa storia fino al giorno della mia morte, nella speranza che eviti a qualcuno il dolore che provo ogni giorno. Mi rifiuto di lasciare che mio marito e i miei figli siano morti invano.“
Davvero incredibile la battaglia che ha intrapreso questa mamma, trasformando una tragedia in un qualcosa di potente utile per fermare o per lo meno contrastare una pratica che è sempre più comune e che spesso causa incidenti gravi.
Un messaggio per tutti, anche e soprattutto per i nostri figli, sia che già guidano sia che devono ancora farlo.
E voi unimamme, che ne pensate?
Noi vi lasciamo con l’appello di un’altra mamma, che vuole allertare i genitori sull’uso delle cinture di sicurezza dopo quello che è successo a una bimba.
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