Finalmente una buona notizia: dopo l’ingresso nelle scuole del “Manifesto della Comunicazione non ostile“, la legge che era quasi realtà solo poco tempo fa, adesso lo è diventata a tutti gli effetti. Peccato che prima si sia arrivati a dei tristi fatti di cronaca, come la ragazzina che si è uccisa per tutti gli insulti degli haters. Perché i nostri ragazzi sono spesso fragili, hanno bisogno dell’approvazione del gruppo e i genitori si trovano impreparati a gestire una nuova forma di comunicazione data dai social. Ecco in sostanza che cosa cambierà.
Cyberbullismo: finlamente la legge è realtà
La legge approvata dall’unanimità alla Camera con solo un astenuto, finalmente contiene le norme per combattere il cyberbullismo.
Per la prima volta viene data una definizione giuridica:
- cyberbullismo ovvero “bullismo telematico è ogni forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identità, alterazione, manipolazione, acquisizione o trattamento illecito di dati personali realizzata per via telematica in danno di minori”
- “diffusione di contenuti on line (anche riguardo un famigliare) con il preciso scopo di isolare il minore mediante un serio abuso, un attacco dannoso o la messa in ridicolo”.
- Chi è un minore sopra i 14 anni (o anche il genitore) può chiedere al gestore del sito internet o del social media o al titolare del trattamento dei dati personali l’oscuramento del sito o dei contenuti diffusi in rete, oppure può domandare di bloccarli o rimuoverli. Se ciò non avviene entro 48 ore, ci si può rivolgere al Garante della Privacy, che deve intervenire entro due giorni.
La nuova legge mira ad un maggiore coinvolgimento delle scuole nella lotta al cyberbullismo:
- in ogni istituto ci sarà un professore referente per le iniziative contro il cyberbullismo
- ai presidi spetterà il compito di informare le famiglie dei minori coinvolti in atti di bullismo e provvedere alle sanzioni educative e disciplinari
- il personale scolastico deve essere formato
- il Ministero dell’Istruzione deve contribuire ad un ruolo attivo degli studenti e alla previsione di misure di sostegno e rieducazione dei minori coinvolti,
- i singoli istituti devono insegnare l’educazione alla legalità e l’uso consapevole di internet.
- ci saranno anche iniziative in collaborazione con la polizia postale e associazioni territoriali.
In caso di :
- ingiuria, diffamazione, minaccia o trattamento illecito di dati personali via web, se non c’è formale querela o denuncia, il cyberbullo può essere formalmente ammonito dal questore che lo inviterà a non ripeterli. Gli effetti dell’ammonimento dureranno fino alla maggiore età.
Sarà inoltre prevista l’istituzione di una banca dati da parte della Presidenza del Consiglio per arginare il fenomeno.
La legge è stata deciata a Carolina Picchio, la ragazza “morta per 2600 like”, il cui padre si è sempre battuto per arrivare fino ad oggi.
E voi unimamme cosa ne pensate?
Noi vi lasciamo con il video messaggio delle vittime di cyberbullismo che fa rimanere senza parole.