L’appello viene da Elisa, la mamma di Giorgia, una bambina di 3 anni e mezza afetta da Leucemia linfoblastica acuta (LLA), che la cosringe a cure intensive, fatte di chemioterapia e trasfusioni di sangue.
Per raccontare la storia della figlia e sensibilizzare su una malattia tanto grave, Elisa ha aperto una pagina Facebook, che ha chiamato Succo di Fragola. Il nome vuole richiamare il sangue, rosso come il succo di fragola, ossia la trasfusione grazie alla quale la figlia può vivere.
Riportiamo uno degli ultimi post di Elisa, in cui descrive chi è oggi sua figlia e che vi darà un piccolo assaggio di ciò che questa mamma trasmette:
“Stanotte come tutte le notti, la vocina di giorgia che mi chiama verso le 4,30 circa. Aveva sete. Di solito mi chiede ( mi obbliga più che altro) a restare con lei, quindi, mi infilo assonnata nel suo lettino da una piazza e mi accoccolo vicino a lei, sapendo già che il mio sonno, quello comodo, è ormai giunto al termine. Stanotte dopo un lungo sorso d’acqua, mi chiede delle carezze, mi chino su di lei, inizialmente seduta sul lettino ma già pronta a l’ennesima notte interrotta, e mi dice “un pochino di carezze, poi vai di la a dormire nel tuo letto” e tra me e me ” si vai!!!non ci credo neanche un po’”Poi dopo qualche breve, ma dolce carezza, nella penombra della torcia del mio telefono, mi congeda, con gli occhi chiusi ed un sorrisone così dolce lasciandomi tornare nella mia stanza…
Non ho più dormito pensando a quel gesto.
Sono quei momenti in cui dici ” cavolo non me l’aspettavo”, quando ti accorgi che qualcosa è cambiato e sei felice perché sta imparando, sta crescendo, ma ti lasciano quella nostalgia di mamma, che ti fa crollare in un mare di lacrime.
Ma lei è così, come tutti i bimbi, che riescono sempre a sorprenderti con spontanea innocenza.
In quei lunghi minuti nel buio, ho riflettuto su di lei, come si fa su un individuo ormai grande, sulle sue mille sfaccettature e le sue sfumature dolci e amare.
E ho dovuto subito scrivere perché quei pensieri non fuggissero via.
Ogni giorno leggete di lei, ma le immagini non bastano a capire “QUANTO SIA”
Vi presento Giorgia
Giorgia quando vuole qualcosa stringe gli occhi e la bocca, come un piccolo becco di pulcini e alzando le mani al viso, avvicina indice e pollice dicendo “un pochinino per favoreeeee”.
Giorgia quando le fa male la pancia, diventa seria ed assorta ma resta in silenzio e quando le chiedi cosa abbia preoccupata, ti risponde ” niente mamma, non te lo posso dire…PASSERÀ…!”
Giorgia, che le si riempiono gli occhi di lacrime e le lunghissime ciglia si abbracciano a tre alla volta, che sembrano enormi stelle color smeraldo.
Giorgia, che ha preso il mio lato migliore e quello peggiore ma che è molto è molto altro.
Le sue lacrime sono mari innavigabili che solo un grande abbraccio possono placare.
Giorgia, che ha dato già così tanto alla vita, avendo indietro così poco.
Giorgia, che è quasi morbosamente dipendente da me ma spesso mi sorprende lasciandosi “allontanare” per scoprire cose nuove.
Giorgia, che dice ” ora mi insegni… ora imparo” quando tanti adulti confondono le parole.
Giorgia, che dopo il 5 c’è il…? 7!!!
Giorgia, che ama la cozzolata ed è golosa proprio come il suo principe Diego.
Che ama ballare con lui, finendo con il caschè, gamba alzata e bacio finale.
Giorgia, che ama i lieto fine e quando finiscono le favole ” e vissero felici e contenti e si sposó e fecero tanti bambi!” Con quella vocina sognante.
Giorgia, che passando vicino ai giochi gonfiabili, con decine di bimbi divertiti, senza una lacrima, dice ” poi quando mi levo il topino e ho i valori alti mi ci porti?!”.
Giorgia, che quando torno dal centro trasfusionale, guardandomi il cerotto al braccio: ” mamma hai fatto il buchino?! Bravaaaaa!”
Lei è fatta così.
Come tutti, giorgia ha i suoi difetti, è ostinatamente orgogliosa, lunatica e un po’ matta… come qualcuno che conosco bene!Ma quando ami qualcuno sono solo dettagli.
Perché Lei è come la cioccolata fondente, amara, qualche volta, ma dannatamente buona.
È come un tatuaggio, che fa male, ma resta tutta la vita
È la cicatrice di un cesareo, l’inestetismo che ogni donna ama.
LEI È SEMPLICEMENTE GIORGIA💜
SuccodiFragola #succodifragola #supergiorgia #semplicementegiorgia”
La pagina è un diario della vita della piccola Giorgia e della sua famiglia. I trattamenti a cui è sottoposta la bambina nella cura della malattia. Un percorso duro fatto di chemioterapie, interventi chirurgici, somministrazione di antibiotici, trasfusioni di sangue. Ma anche i progressi fatti e i momenti spensierati in famiglia.
La pagina Succo di Fragola è uno “sberleffo” ad una malattia tanto grave, come la linguaccia che fa Giorgia nelle tenerissime foto che la ritraggono. Una volontà di dire forte: ci siamo e ce la facciamo. Un messaggio positivo e di speranza per tutti.
Soprattutto un invito forte e deciso a donare il sangue. Un invito rivolto a tutte le mamme e non solo. Perché il male si combatte insieme, con l’aiuto reciproco e l’impegno concreto. E anche i social nel loro utilizzo più virtuoso possono contribuire a formare una comunità consapevole.
Ascoltate il messaggio di Elisa e Giorgia su Facebook pubblicato in occasione della festa della mamma
Come ha scoperto la malattia di sua figlia Giorgia? E come è cresciuta sua figlia durante la malattia?
Come è stata supportata dalla sua famiglia e che tipo di aiuto ha trovato dall’esterno (se lo ha trovato)?
Riguardo alle cure di sua figlia è soddisfatta dell’assistenza sanitaria ricevuta e delle persone che ha incontrato?
Per fortuna viviamo vicino ad un centro regionale di oncoematologia pediatrica, quello del Santa Chiara di Pisa, dove l’assistenza e la preparazione dei medici, infermiere ed assistenti è davvero eccellente.
Come nasce il progetto della pagina Facebook “Succo di fragola” e perché?
Che reazioni ha ricevuto dal pubblico su Facebook? C’è qualcosa che l’ha sorpresa?
Le reazioni sono state molteplici sia positive che non, ma quello che più mi ha stupita è l’affetto reale che abbiamo ricevuto e che riceviamo costantemente da persone che neanche conosciamo, che ci offrono il loro aiuto, che si preoccupano quando non sentono novità, ci mandano regali o si emozionano incontrandoci per strada…. è bellissimo!
Questa esperienza di rendere pubblico un dolore privato ha cambiato la sua vita? Se sì, come?
La mia vita è cambiata dal momento in cui ho scoperto la malattia di Giorgia…. mi sono chiesta subito indirettamente, come affrontare tutto questo senza trovare risposta. Poi è nato “succodifragola” l’affetto, l’immedesimazione degli altri, il conforto, chi offre aiuto e chi chiede aiuto a me, mi ha dato l’energia per continuare con positività tutto questo. Non sempre la risposta ad un dolore o una tragedia è chiudersi in se stessi o nasconderlo, condividere ti alleggerisce il cuore e ti fa sentire meno solo…
Che messaggio vorrebbe mandare alle mamme di bambini colpiti da tumore e alle altre mamme?
Vorrei dirvi di non chiedere MAI “..perché proprio a noi, al mio bambino..”, non troveranno risposta, piuttosto chiedetevi COME affrontare tutto questo percorso, in modo che sia meno drammatico.
E voi unimamme cosa ne pensate? Vi ha commosso questa storia?
Noi ricordiamo il nostro articolo sull’appello di un papà con il figlio malato.
VIDEO: le malattie del sangue, le nuove cure
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