Care unimamme, è con il dolore nel cuore che vi riportiamo la notizia dell’attentato avvenuto a Manchester, Inghilterra, ieri notte, alla fine di un concerto.
Si trattava della prima tappa del tour di Ariana Grande, un’artista americana amata dai giovanissimi. Una data è anche prevista in Italia per il 15 giugno.
All’arena di Manchester sono stati in migliaia ad assistere al concerto, e tra questi famiglie e bambini.
Da quanto riportato dai media britannici, alle 22 e 35 ora locale (da noi erano le 23 e 35), quando oramai il concerto era finito e le persone si stavano dirigendo verso l’uscita, è scoppiata una bomba, o meglio un kamikaze si è fatto saltare in aria, uccidendo 22 persone e ferendone 59. Da ciò che sta emergendo, sembrerebbe che la bomba fosse piena di chiodi.
Oltre ai morti e ai feriti, diversi i dispersi: si stanno diffondendo sui social appelli di parenti e genitori che cercano i loro figli adolescenti, dei quali non riescono ad avere notizia.
“Ho perso il contatto con lei alle 8 e mezza di ieri sera” ha raccontato una mamma di Manchester, pubblicando la foto della figlia su Facebook.
Come è già successo durante altri attacchi, è partita anche la solidarietà: i tassisti hanno iniziato a portare via le persone gratuitamente dal luogo dell’attacco, e perfetti sconosciuti che hanno aperto le porte delle loro case per accogliere persone in difficoltà con l’ashtag #roomformanchester, come era successo anche per Parigi.
Tante le manifestazioni di cordoglio giunte da tutto il mondo.
Per il momento l’attentato non è stato rivendicato, ma secondo quanto riporta il telegraph, ci sono stati annunci sui social che inneggiano a ciò che è successo e parlano di vendetta per i bambini morti in seguito all’intervento inglese in Siria e Iraq contro l’Isis.
Una tragica notizia, unimamme, per la quale proviamo dolore e offriamo preghiere per le vittime e le famiglie e che sicuramente ci fa riflettere sulla sicurezza dei nostri figli.
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