La commovente storia delle gemelline sopravvissute, vive grazie ai progressi della medicina. Si chiamano Estelle e Florence Martino e sono due gemelline australiane, di chiara origine italiana. La loro mamma, Brianna Martino ha dovuto affrontare una gravidanza molto difficile e rischiosa. Per fortuna, tutto è andato bene.
Brianna Martino è rimasta sorpresa quando durante i controlli in gravidanza ha scoperto di essere incinta di due gemelli, due bambine per la precisione. Dopo lo shock iniziale e tutti i pensieri su come organizzare la nascita delle bambine, è arrivata purtroppo una terribile notizia. Alla 13ma settimana di gestazione, Brianna si è vista diagnosticare una grave complicanza. Una gravidanza monocoriale monoamniotica (MCMA) con rischi elevati. Il che significa che le gemelline condividevano la stessa placenta e lo stesso sacco amniotico. Una condizione rara, che si verifica solo ogni 100.000 gravidanze, ma che porta con sé molti rischi.
Tra i rischi di una gravidanza monocoriale monoamniotica ci sono la sindrome da trasfusione feto-fetale (TTTS, dall’acronimo in lingua inglese twin-to-twin transfusion syndrome), ovvero quando la circolazione del sangue dalla placenta non si distribuisce in modo eguale tra i due gemelli. Gli altri rischi sono:
Una situazione molto difficile. Alla 14ma settimana, Brianna ha iniziato ad avere delle perdite di sangue e per un attimo ha pensato di avere un aborto spontaneo. Fortunatamente, quasi per miracolo, l’emorragia si è fermata.
Poco dopo un’altra brutta scoperta: le gemelline erano state colpite dalla sindrome da trasfusione feto-fetale. Una di loro riceveva più sangue e più nutrimento dell’altra.
Dieci anni fa, ha spiegato Brianna, questa condizione avrebbe portato alla morte di una o entrambe le gemelline, con aborto spontaneo. La medicina, tuttavia, ha fatto grandi progressi e le probabilità di sopravvivenza sono notevolmente aumentate.
In particolare, l’ospedale che ha seguito la donna e le sue gemelline, The Women’s Multiple Pregnancy Clinic al Royal Women’s Hospital di Victoria, in Australia, ha organizzato un team di medici altamente specializzato.
Brianna Martino è stata sottoposta ad un innovativo intervento di chirurgia laser in utero, con il quale sono stati tagliati i vasi sanguigni di collegamento tra le due bambine e risolta così la sindrome da trasfusione feto-fetale.
L’intervento chirurgico è stato effettuato alla 18ma settimana di gestazione, andando a buon fine. Un altro miracolo per Brianna e le sue bambine. Ma le difficoltà non erano finite.
Appena due settimane dopo, il cardiologo ha scoperto che una delle due bambine soffriva di stenosi della valvola polmonare, ovvero un restringimento della valvola polmonare che ostacola il passaggio del sangue dal ventricolo destro (del cuore) all’arteria polmonare. Una complicanza che avrebbe richiesto un intervento chirurgico subito dopo la nascita della bambina.
Alla 26ma settimana di gravidanza, Brianna è stata ricoverata in ospedale. La sue condizioni e soprattutto quelle delle sue bambine andavano monitorate costantemente, 24 ore su 24. Il battito cardiaco delle bambine veniva controllato tre volte al giorno.
Nel frattempo il cordone ombelicale si era attorcigliato. Una condizione comune nella gravidanza monocoriale monoamniotica. I medici monitoravano costantemente che i nodi non fossero troppo stretti da impedire il deflusso del sangue. In questo caso si sarebbe dovuto procedere ad un parto d’urgenza.
Alla 32^ settimana, si è verificata la rottura della placenta e i medici sono intervenuti con un taglio cesareo d’urgenza. Sono nate così le piccole Estelle e Florence.
Dopo il parto, le piccole sono state trasferite subito nell’unità di terapia intensiva neonatale. Avevano bisogno delle respirazione artificiale.
La piccola Estelle che doveva essere sottoposta ad intervento chirurgico al cuore, per la stenosi alla valvola polmonare era però troppo piccola, pesava solo un chilo. Così medici hanno dovuto aspettare che crescesse. Nel frattempo le hanno somministrato della prostaglandina per tenerle la valvola aperta.
Quando la bambina è arrivata a pesare più di 2 kg l’hanno operata al cuore. Anche questo intervento è andato bene, un altro piccolo miracolo. Estelle, tuttavia, dovrà sottoporsi ad altri interventi quando sarà cresciuta.
Nonostante la nascita prematura e tutto quello che hanno dovuto passare, le bambine sono rimaste in ospedale solo nove settimane. Un vero e proprio miracolo.
Brianna Martino si è definita una mamma miracolata, con bambine miracolate.
Una storia a lieto fine che la donna ha raccontato a The Women’s, blog del Royal Women’s Hospital di Victoria, in Australia.
Voi unimamme cosa pensate di questa storia? Conoscevate questa pericolosa sindrome?
Vi ricordiamo un’altra storia che vi abbiamo raccontato di recente, quella dei gemellini nati con 4 mesi di anticipo.
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