Le mamme e i papà darebbero forse qualsiasi cosa per capire quando i neonati e i bambini molto piccoli piangono e si lamentano.
Interpretare il pianto dei bambini: una mamma ci è riuscita
Ormai è da quasi 15 anni che una mamma, Priscilla Dunstan, proclama di sapere riconoscere tutti gli strani versi che fanno i neonati e che risultano incomprensibili alla maggior parte delle mamme.
La Dunstan, come accennato, è una mamma di origine australiana dotata di una memoria fotografica per i suoni, che ha usato il suo udito spettacolare per ascoltare con attenzione i suoi emessi da suo figlio appena nato.
La donna ha presto intuito che esistono 5 diversi tipi di pianto. Dopo aver studiato a lungo i pianti del figlio ha formulato la sua teoria, secondo cui tutti i neonati, a dispetto dell’etnia, in un’età da 0 a 3 mesi, possiedono gli stessi 5 modi di piangere. Ciascuno significa la stessa cosa.
Dunstan ha testato la sua teoria su un migliaio di piccoli, ricevendo conferme a suo sostegno.
Ecco quindi i 5 tipi di pianto:
Neh: vuol dire “sono affamato” . Si tratta di un suono creato come parte del riflesso di suzione. Neh presenta il suono distintivo “n” all’inizio, mentre la bocca del bimbo tocca il palato alto della bocca. Altri indizi riguardano la testa che si sposta da parte a parte, il fatto di leccarsi le labbra e di succhiare il pugno. Si usa quindi l’allattamento a richiesta.
Owh: vuol dire: “sono stanco”. Questo è il riflesso di sbadiglio con suono aggiunto. Il suono pre pianto presenta una bocca che si presenta ovale. Il suono owh sopraggiunge prima di altri segnali che preannunciano la stanchezza come movimenti convulsi, tirarsi le orecchie, inarcare la schiena e sfregarsi gli occhi. Mettere i bambini a letto quando pronunciano questo suono consente di evitare sovrastimolazioni e affaticamento eccessivo.
Eh: significa: “devo fare un ruttino”. Questo suono pre pianto viene formulato quando il petto si restringe nel tentativo di rilasciare le bolle d’aria. Questo suono è spesso breve e ripetitivo. A livello fisico il bimbo si agita quando viene messo giù. Aiutarlo a fare il ruttino quando sentite questo suono lo aiuta a ridurre le bolle d’aria e il gas nella pancia. Il ruttino al suono eh aiuta anche a ridurre le possibilità che il bimbo sputi quello che ha ingerito.
Eair: indica “ho male a causa del gas“. Si associa a malessere nel basso addome e in dolore generalizzato. Eairh è un suono urgente e angoscioso. Il volto del bimbo farà delle smorfie e sembrerà accartocciarsi, mentre i piccini diventano rigidi e sposteranno le gambe verso l’addome. Cambiare la posizione del piccolo, massaggiargli la pancia e prevenire l’arrivo delle coliche allevia il dolore per il gas.
Heh: significa “sono a disagio“, questo si riflette a livello fisico con un disagio (avere troppo caldo, troppo freddo, avere un pannolino sporco). Vi è un tipico suono ansimante, la H all’inizio sembra quasi un respiro affannoso. Se il piccolo ha caldo sarà anche sudato e appiccicaticcio. Se ha freddo potrebbe avere i brividi, se invece avrà il pannolino sporco potrebbe divincolarsi più del normale e non voler essere nutrito.
Dunstan ha creato addirittura corsi e un business riguardante l’interpretazione del linguaggio dei neonati.
Unimamme, voi applichereste questo metodo interpretativo ai vostri bambini?
Vi lasciamo con uno studio sul pianto dei bambini.