Qualche giorno fa i genitori di alcuni bambini di una classe di una scuola modenese si sono trovati a dover rispondere al alcune domande un po’ scomode dei figli.
Dopo l’ora di educazione sessuale svoltasi con l’ausilio di un fascicoletto fotocopiato intitolato Amarsi, che presentava disegni piuttosto espliciti, gli alunni di una quinta elementare hanno comunciato a tempestare di domande i genitori.
Nel testo consegnato ai ragazzini si narra l’incontro di un uomo e di una donna che scoprono di piacersi. Nel testo si legge così: ” parlano, giocano, fanno passeggiate e vanno al cinema”. Poi sentono il “bisogno molto forte di ricevere e dare tenerezza”.
Quindi “si baciano, si accarezzano per tutto il corpo, esprimono con parole affettuose l’amore che provano”. Infine si passa alla descrizione dell’atto sessuale. “Il pene dell’uomo diventa grande e duro e la vagina della donna si inumidisce: per tutti e due è molto bello quando la donna fa penetrare il pene rigido dell’uomo nella sua vagina. I due lo fanno muovere avanti e indietro nella vagina e provano un piacere intenso”.
Il testo suggerisce che così potrebbero spiegarsi i rumori che hanno sentito provenire dalla stanza dei genitori, ogni tanto.
Non tutti i genitori hanno gradito spiegazioni così esplicite. Franco Piacentini, presidente dell’Associazione Familiari e Vittime della strada, ha commentato così su Il Gazzettino di Modena, la vicenda.
“Mio figlio di dieci anni è tornato a casa molto incuriosito, dicendo che in classe si era parlato di questi temi e chiedendomi se faccio le stesse cose con la mamma. Ovviamente non sapevo cosa rispondere perché il testo del documento consegnato ai bambini mi sembra decisamente troppo esplicito, e perché credo che una cosa del genere andrebbe condivisa con i genitori, che così almeno sarebbero pronti a fare i conti con domande come questa… insomma, non è certo l’argomento o il fatto che se ne sia parlato a scuola a preoccuparmi, ma il modo in cui è stato affrontato, tenendo conto che si tratta di bambini di dieci anni”.
Anche un altro genitore si è detto perplesso riguardo la lezione svoltasi: “«‘Anche voi fate certi rumorini la notte’, mi ha chiesto mio figlio e mi ha pure annunciato di sapere come si fa a stuprare una donna. Qualcuno ha iniziato a dare addosso alla teoria gender ma non c’entra proprio nulla – commenta il genitore – il vero problema è che hanno spiegato in modo non troppo delicato come avviene il rapporto sessuale, ponendo ad esempio dei nostri figli proprio i genitori e quello che fanno sotto le lenzuola. Non sapevo più cosa rispondere»ha raccontato l’uomo sempre su Il Gazzettino di Modena aggiungendo: “Non so se parlare o meno di pornografia ma per alunni di dieci anni mi sembra un po’ troppo poi mi dispiace per l’insegnante, che sicuramente pensava di fare il proprio dovere. Ma mio figlio è tornato a casa perplesso e continuava a chiedere spiegazioni anche su cosa facciamo a letto io e mamma”.
Bisogna sottolineare che la richiesta riguardante l’ora di educazione fisica è arrivata dai genitori. Nei bambini erano stati già avvistati alcuni comportamenti di curiosità tipici della preadolescenza.
Per questo era stato chiesto alle maestre di affrontare l’argomento in modo didattico. Da parte sua, la Preside della scuola, difende la lezione, si legge su Repubblica.
Dobbiamo ricordare infine che il tema dell’educazione sessuale in Italia è una questione irrisolta. Il nostro Paese è uno dei pochi, in Europa dove l’educazione sessuale non viene prevista dal programma scolastico ministeriale e quindi l’iniziativa è lasciata alle scuole.
Anche a Cipro, in Bulgaria, in Polonia, Romania e Regno Unito non è obblogatoria.
Secondo i dati dell’OMS questo insegnamento, svoltosi a scuola, ha risvolti positivi:
Inoltre è una realtà che la mancanza di educazione sessuale diventi mancata informazione per migliaia di giovani, una grave lacuna educativa, soprattutto perché i ragazzi molto giovani hanno accesso al cellulare e quindi il rischio è che apprendano le dinamiche sbagliate dei rapporti affettivi e sessuali.
Unimamme, cosa ne pensate di questa vicenda?
Cosa fareste se i vostri figli ascoltassero una lezione simile?
Vi lasciamo con il parere di un esperto sull’educazione sessuale.
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