Io che ho sempre sofferto di ansia so benissimo quanto possa invalidante un disturbo di questo tipo: ogni cosa assume un significato enorme, fino al caso in cui si può arrivare all’attacco di panico. Devo dire che purtroppo il disturbo è un po’ peggiorato dopo la nascita della mie figlie: per fortuna la terapia mi viene in aiuto, ma a volte è davvero faticoso. Per questo capisco benissimo come si sia sentita una mamma che ha raccontato la sua esperienza.
Jill Krause che dopo aver partorito il suo primo figlio 5 anni fa aveva cominciato a chiamare il medico certa prima di avere un tumore sulla gamba. Pochi giorni prima che il suo medico la visitasse ha avuto un episodio che lei credeva fosse un ictus. Il suo corpo si è intorpidito, le girava la testa e il suo cuore le batteva forte: “forse il cancro si è diffuso” pensava. E invece non era così.
Il suo medico le ha fatto una diagnosi diversa: il “tumore” sulla sua gamba era un po ‘di cellulite, e il “colpo” è stato un attacco di panico. Krause aveva sviluppato un disturbo di ansia dopo il parto.
“Ho avuto questi pensieri ossessivi sulla morte”, ha detto Krause all’Huffington Post. “Io sto morendo, i miei figli moriranno. I miei pensieri galoppavano.. e ho avuto tanta rabbia. Ero arrabbiata tutto il tempo”.
Un nuovo studio canadese ha scoperto che non sono affatto rare le donne che soffrono di ansia tra la gravidanza e dopo il parto. L’ansia perinatale è infatti una condizione che può causare alle donne una costante preoccupazione che le paralizza, rendendole meno capaci di mangiare o dormire. Si tratta di un disturbo ancora più diffuso della depressione post partum, anche se la consapevolezza di questo tipo di disturbo è ancora scarsa.
Lo studio, pubblicato sul Journal of Affective Disorders , ha incluso 310 donne e ha condotto delle interviste in profondità di follow up dopo che avevano partorito da tre mesi. E’ stato riscontrato che:
Questa ricerca è stata attuata per cercare di normalizzare un disturbo che per esempio in Italia colpisce 17 milioni di persone (2014) che soffrono in silenzio.
In America il fenomeno è molto più diffuso: 40 milioni di persone ne sono colpite, anche le mamme che appunto si trovano in gravidanza o nel post parto.
“Quando ho lasciato l’ospedale dopo la nascita dei miei figli con quegli opuscoli sulla depressione post-partum, non mi ricordo di aver visto nulla sull’ansia”, dice Krause. “All’appuntamento dopo 6 settimane, la mia ostetrica mi ha chiesto se avessi avuto pensieri tragici, se avessi pianto molto, se mi sentivo depressa. Non lo ero. Non lo sono oggi. Non mi era mai venuto in mente che quello che stavo vivendo fosse qualcos’altro che mi stava succhiando la maternità“.
Krause è incinta attualmente del quarto figlio e non è in trattamento per l’ansia, anche se si è preparata con un prescrizione medica e un piano se occorre.
E voi unimamme avete mai sofferto di ansia in gravidanza o dopo?
Vi lasciamo con il post che riguarda il disturbo d’ansia che può rovinare l’attesa.
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