Il dramma dei bambini dimenticati in auto, mentre dormono nel seggiolino, è tornato recentemente di attualità in Italia a seguito di un tragico evento di cronaca accaduto ad Arezzo. Una bambina di neanche due anni è morta, dopo che la mamma l’aveva dimenticata nel seggiolino in auto al sole, per diverse ore, convinta di averla accompagnata all’asilo. Di fronte a queste tragedie si rimane senza parole e c’è ben poco da commentare, anzi non dovrebbe esserci nulla da commentare. Nel modo più assoluto non dovrebbero esserci gli insulti e gli attacchi pieni di odio che purtroppo si sono letti in questi giorni sui social. Segno di una ferocia da far accapponare la pelle, dove l’umanità è sopraffatta dalla bestialità.
In casi tanto strazianti se dobbiamo evitare i giudizi sommari e i commenti inutili, dobbiamo tuttavia cercare di capire perché accadono e se e come è possibile evitarli.
Negli Stati Uniti, dove questi casi si verificano in media 37 volte all’anno, hanno cercato di dare una risposta razionale al problema. La chiamano Forgotten Baby Syndrome, Sindrome del Bambino Dimenticato. Succede quando un bambino, di solito di pochi mesi, viene dimenticato nel seggiolino fissato ai sedili posteriori dell’auto, al caldo e sotto il sole. I bambini si disidratano velocemente e muoiono di arresto cardiaco.
La Sindrome del Bambino Dimenticato accade molto più facilmente di quanto si possa credere. Nessun genitore dimenticherebbe razionalmente il proprio figlioletto in auto al sole e tutti siamo portati a pensare che a noi non accadrà mai. Le cose però non stanno così. Un dramma del genere può davvero capitare a tutti. Lo stanno a testimoniare le cronache.
In estate un’auto può impiegare anche meno di un quarto d’ora a surriscaldarsi e raggiungere temperature insopportabili per un bambino piccolo. Già 20 minuti dentro un’auto rovente possono essere fatali per i più piccoli. Il corpo dei bambini, infatti, si scalda da tre a cinque volte più velocemente di quello di un adulto. La maggior parte delle vittime ha un’età sotto i tre anni.
Purtroppo i casi di bambini morti dopo essere stati dimenticati in auto in estate sono aumentati negli Stati Uniti del 62,5% tra il 2015 e il 2016. Questo è successo nonostante la maggiore consapevolezza in merito. Come ha spiegato il giornalista Gene Weingarten, in un articolo sull’argomento uscito anni fa sul Washington Post e premiato con il Pulitzer, dimenticare i bambini in auto può capitare a tutti i genitori. Non ci sono differenze di classe né di istruzione in questi drammi. E’ successo a genitori abitualmente distratti, come ai più maniaci di ordine e precisione. E’ successo a madri, padri, perfino nonni. Tra i genitori che hanno dimenticato il figlio in auto negli Usa ci sono impiegati, postini, dentisti, poliziotti, operai, professori, una donna militare, un ragioniere, un pastore protestante, un rabbino, uno psicologo e anche uno scienziato aerospaziale.
In Europa sul fenomeno non ci sono dati precisi. Come ha spiegato l’Istat non esiste ancora un database con una casistica di morte infantile specificatamente codificata. In Francia, la Commissione per la sicurezza dei consumatori ha segnalato 24 casi tra il 2007 e il 2009. Altri episodi più recenti si sono verificati in Francia a Montpellier nel maggio 2014, a Dieppe nel giugno 2015, e a Saint-Jerome ad agosto 2016. In Belgio sono stati segnalati due casi tra il 2007 e il 2008 e uno nel luglio del 2012, riporta Repubblica. Cinque casi si sono verificati negli ultimi anni anche in Spagna. E’ di pochi giorni fa, invece, un caso in Irlanda.
In Italia il primo caso conosciuto risale al 1998, avvenuto a Catania. Più frequenti i casi di bimbi morti in auto nel nuovo secolo. Il secondo caso noto, infatti, è del 2008 a Merate, provincia di Como. Poi due casi nel 2011 a Teramo e Perugia, uno nel 2013 a Piacenza. Una bimba di 17 mesi morta a Vicenza nel 2015, un’altra di 18 a Livorno. Infine il caso di qualche giorno fa in provincia di Arezzo. Accanto a questi drammi, diversi sono gli episodi che si sono conclusi con il lieto fine, di bimbi dimenticati o volontariamente lasciati in auto da genitori sconsiderati e salvati da vicini o passanti.
I casi di Sindrome del Bambino Dimenticato sono praticamente tutti uguali: un genitore dimentica il figlio piccolo, mentre sta dormendo, in auto nel seggiolino sui sedili posteriori, convinto di averlo portato all’asilo.Il bambino non si sveglia più, muore di arresto cardiaco per il caldo.
Il professor David Diamond, docente di psicologia, farmacologia molecolare e fisiologia all’Università del Sud della Florida di Tampa ha analizzato il fenomeno, cercando di spiegarne le cause. I genitori sono esposti al rischio di dimenticare i figli in auto più di quanto si pensi. Il professore ha sottolineato che può capitare a tutti e non solo ai genitori che non si curano dei figli.
Dopo anni di studi, il prof. Diamond è arrivato alla conclusione che questa sindrome o dimenticanza è il risultato di un conflitto tra due sistemi di memoria:
La prima riguarda i compiti di routine che eseguiamo abitualmente in modo quasi automatico. La seconda, invece, riguarda la pianificazione ed esecuzione di compiti futuri.
La memoria di abitudine consente di fare le cose senza pensarci su. L’intenzione di interrompere un’abitudine sembra eliminata. Se ne perde la consapevolezza. I due sistemi di memoria sono in competizione tra di loro. Così accade che quando si cambia un’abitudine quotidiana, come guidare fino al lavoro, per fare qualcosa che non si fa di solito (ad esempio accompagnare un bambino all’asilo quando normalmente lo fa qualcun altro), la parte del cervello che dovrebbe regolare questo cambiamento di programma viene sopraffatta dalla parte che gestisce la routine quotidiana. Insomma si verifica una sorta di cortocircuito cerebrale. Questa situazione è descritta anche con l’espressione di amnesia dissociativa.
Uno degli esempi più comuni è quando guidiamo sulla strada del ritorno verso casa e dimentichiamo di fermarci a fare spesa. In questo caso la memoria di abitudine ci riporta direttamente a casa, sopprimendo la consapevolezza (memoria prospettica) che avevamo programmato di fermarci al supermercato. Ha spiegato il professor Diamond.
Nonostante i casi dei bambini dimenticati in auto abbiano ognuno le sue caratteristiche, la maggior parte hanno alcuni elementi in comune, tra i quali un cambio nella routine dei genitori. Il mal funzionamento della memoria prospettica mette a rischio i bambini di essere dimenticati in auto. Altri fattori in comune nei casi di Sindrome del Bambino Dimenticato sono lo stress, la carenza di sonno. Questi elementi tutti insieme incidono sulla memoria prospettica.
Per evitare che i bambini vengano dimenticati in auto al caldo, la prima cosa da fare è riconoscere che può capitare a chiunque. Diversi sistemi sono stati adottati, come sensori sul seggiolino collegati ad un app per smartphone che avvisano se è ancora occupato. Molte persone, però, si rifiutano di usare queste precauzioni, convinti che a loro una cosa del genere non capiterà mai. Un errore che potrebbe essere fatale.
Ecco alcuni consigli pratici per evitare di dimenticare il proprio bambino all’interno di un’auto rovente, anche se siete convinti che a voi non potrà mai accadere:
Questi piccolo accorgimenti possono essere decisivi.
E voi unimamme che ne pensate? Ritenete utili questi consigli?
Vi ricordiamo il nostro articolo sul baby alert per non dimenticare bambini in auto.
VIDEO: una app per non dimenticare il bambino in auto
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