L’estate è il periodo in cui mamme e papà divorziati o separati dovrebbero condividere l’affido dei figli durante le vacanze, ma non sempre le cose vanno in questo modo.
Secondo le stime sono 20 mila i bambini che, ogni estate, diventano le vittime sacrificali di genitori separati o divorziati che ne contendono la custodia, impedendo all’altro genitore di averli con sé nel tempo stabilito.
Secondo l’avvocato matrimonialista e Presidente Ami (associazione avvocati matrimonialisti) Gian Ettore Gassani bisognerebbe introdurre il reato di alienazione parentale.
Si tratta infatti di cifre molto elevate, tanto da farne un’emergenza nazionale.
«A tanti figli viene impedito ingiustamente di trascorrere le vacanze insieme ad uno dei genitori. Tale situazione produce danni gravissimi nella sfera emotiva dei ragazzi» dichiara Gassani.
L’avvocato si è accorto che, in molte situazioni, i genitori dei piccoli li usano come arma di ripicca verso l’ex coniuge, senza curarsi dei devastanti danno emotivi che procurano ai figli.
Il problema si intensifica in vacanza, dove i figli finiscono dal padre o dalla madre anche per lunghi periodi. Spesso non si rileva la capacità, la maturità, l’affetto e il buon senso di comprendere che il piccolo deve stare con entrambi i genitori.
Proprio in vacanza si costruiscono le fondamenta per i rapporti. La vacanza è infatti dialogo, gioco e condivisione. Purtroppo tante mamme e papà non vedono tutto questo e arrivano perfino a presentare falsi certificati di malattia per impedire viaggi.
Se così non avviene le mamme e i papà tempestano di chiamate e messaggi i figli, li manipolano, li strumentalizzano senza lasciarli liberi di esprimersi con l’altro genitore.
Tra i vari casi ci sono i propositi di:
L’avvocato Gassani cita l’Inghilterra e i Paesi Bassi dove ci sono incriminazioni penali e l’arresto per i genitori che strumentalizzano e alienano l’altro.
Attualmente vi è la norma 388 secondo comma, per cui vi è una sanzione per il genitore che non rispetta gli accordi relativi all’affidamento, però questo non basta sostiene l’avvocato.
“Quando si parla di violenze in famiglia si parla anche di strumentalizzazione del cuore dei bambini o il fatto che qualcuno faccia un lavaggio del cervello per allontanarlo dall’altro coniuge o che si demonizzi o sminuisca l’altro o lo si escluda dalla vita dell’altro.” ribadisce il giurista.
Unimamme, voi cosa ne pensate di questa proposta riportata sullo Studio Castaldi?
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