I bambini con malattie incurabili hanno bisogno di assistenza specializzata. Necessitano di cure palliative contro il dolore e di un percorso specifico per loro e le famiglie che li accompagni verso un esito purtroppo inevitabile.
Nell’affrontare questo calvario, i bambini vanno assistiti nel migliore dei modi affinché non soffrano e ricevano insieme alle loro famiglie anche un supporto psicologico. Si deve fare tutto il possibile affinché trascorrano gli ultimi periodi della loro vita nel modo più sereno. In Italia si contano oltre 35mila bambini bisognosi di questa assistenza.
A questo scopo sono stati ideati gli hospice, strutture specializzate nell’assistenza e nelle cure palliative pediatriche per i bambini con malattie incurabili e allo stato terminale. Qui i bambini vengono seguiti con specifici percorsi di cura individuale, che prevedono terapia del dolore e assistenza psicologica, all’interno di una struttura che sia il più possibile accogliente e dove anche le famiglie ricevono supporto.
Ora per venire incontro alle esigenze di questi bambini e delle loro famiglie è stato progettato un nuovo hospice per l’ospedale Bellaria, a Bologna, con una struttura innovativa. Autore del progetto è l’architetto Renzo Piano, che ha ideato un ambiente il più possibile confortevole per i bimbi e le loro famiglie, dove la bellezza ha un ruolo importante.
L’hospice quando sarà realizzato sarà il più grande d’Italia e ospiterà 14 piccoli pazienti e le loro famiglie.
I lavori, finanziati dalla Fondazione Hospice Maria Teresa Chiantore Seràgnoli, partiranno il prossimo autunno e la struttura dovrebbe entrare in funzione tra 3 o 4 anni.
L’hospice verrà costruito in un’area verde di 4.500 metri quadri.
La particolarità dell’hospice da Renzo Piano sta nella struttura sospesa, come se fosse una casa sull’albero. La struttura sarà realizzata con padiglioni su palafitte, circondata dalle chiome degli alberi. In questo modo i bambini ricoverati entreranno in un ambiente piacevole, con la sensazione di stare su una vera casa sull’albero, importante per alleviare le loro sofferenze.
La struttura si svilupperà su più padiglioni connessi, con quattordici camere singole e otto appartamenti, per i familiari dei piccoli pazienti.
L’edificio sarà ecosostenibile, con pannelli fotovoltaici sul tetto e collocato all’interno di un bosco con 390 alberi e 5.000 piante di arbusto.
I padiglioni sollevati da terra saranno collegati al corpo centrale con camminamenti e ponti coperti. Al centro dell’edificio principale sarà realizzato un giardino-patio dove i piccoli pazienti potranno giocare.
Le facciate saranno costituite da vetrate opache, rivestite in legno. Quando i bambini guarderanno fuori dalla finestra delle loro camere si ritroveranno alla stessa altezza delle chiome degli alberi.
Renzo Piano ha spiegato che nella realizzazione del progetto “si è fatta subito strada l’idea di una casa sull’albero, perché richiama quello che è il sogno di ogni bambino. Gli alberi sono poi metafora di guarigione, danno l’idea del `sollevare´, che ha la stessa radice di `sollievo´, cioè tolgono peso al dolore. Vita e sofferenza si mescolano, l’elemento comune è la compassione in senso etimologico“.
“In questo progetto – ha detto ancora l’architetto – la scienza medica si allea con quella umana, che è poi l’essenza dell’umanesimo. La prima deve alleviare le pene, la seconda mettere i bambini a contatto con la bellezza, fatta dello stare assieme, di musica, di colori, di gioco“.
Voi unimamme che ne pensate? Non trovate questa idea bellissima?
Vi ricordiamo il nostro articolo su un papà speciale per i bambini malati terminali.
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