“Va curato fino alla fine”: anche il Papa con i genitori del piccolo Charlie

Papa Francesco durante l'omelia in CalabriaCare unimamme, torniamo ad aggiornarvi sulla storia del piccolo Charlie Gard, il bambino di 10 mesi ricoverato a Londra per una malattia rara e al quale i medici, e i giudici, vogliono staccare la spina.

In questi giorni, tantissimi hanno espresso la loro opinione sul fatto se sia giusto o meno che a decidere sulla vita di un bambino siano i giudici e i medici e non i genitori

Sulla faccenda, Papa Francesco, come vi avevamo raccontato, si era già espresso con un tweet in cui diceva che “difendere la vita umana, soprattutto quando è ferita dalla malattia, è un impegno d’amore che Dio affida ad ogni uomo“. Ieri lo ha fatto di nuovo, ma in modo più concreto.

Papa Francesco si schiera con i genitori del piccolo Charlie Gard

Il direttore della Sala Stampa Vaticana, Greg Burke, ha infatti riferito che il Papa prova “affetto e commozione” per i genitori del piccolo, si sente a loro vicino e auspica “che non si trascuri il loro desiderio di accompagnare e curare fino alla fine il proprio figlio“.

Si tratta quindi di una sorta di appello ai medici inglesi, e sicuramente di una dichiarazione di supporto e vicinanza molto forte.

I genitori di Charlie, lo ricordiamo, non si ostinano a voler tenere il bambino attaccato alle macchine nelle condizioni in cui è ora, ma vogliono fare un ultimo tentativo e provare una terapia sperimentale che in alcuni casi, benché diversi da quello del figlio, ha avuto dei risultati notevoli e positivi sui piccoli pazienti.

Il Papa non è il solo ad essersi esposto: ieri di fronte a Buckingham Palace si è tenuta infatti una manifestazione dove centinaia di persone e famiglie hanno sfilato per le strade con striscioni, chiedendo di salvare la vita di Charlie.

charlie gardSi trattava di alcune persone che appartengono al famoso gruppo facebook “Charlie’s army“, il gruppo di persone che hanno supportato la famiglia Gard sin dall’inizio, sia economicamente che moralmente e grazie al quale sono state raccolte più di 1 milione e 300 mila sterline per portare Charlie in America.

Ma tantissime anche le iniziative in rete, i gruppi, le iniziative lanciate a favore di Connie e Richard Gard, i genitori del piccolo.

Infine ieri anche il Direttore dell’Ufficio Nazionale per la pastorale della salute della Cei, don Carmine Arice, ha dichiarato al TG24 che il Gemelli o il Bambino Gesù, entrambe strutture cattoliche, sarebbero disposte ad accogliere il bambino.

In questo momento Charlie è ancora attaccato al respiratore artificiale ed è insieme ai suoi genitori. Non è chiaro quanti giorni ancora l’ospedale gli abbia concesso, ma la speranza è che senta la loro presenza e il loro grande amore.

E voi unimamme, che ne pensate? Siete anche voi d’accordo con il Papa nel permettere ai genitori di provare a curare il figlio fino alla fine?

 

 

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