L’utero artificiale domestico: il progetto che fa discutere

Unimamme, oggi vogliamo parlarvi di un possibile futuro della gestazione con tratti inquietanti grazie a una nuova tecnologia.

Par-tu-ri-ent, l’utero artificiale domestico: è davvero il futuro?


Gli studenti dello Artez Product Design Arnhem hanno inventato una culla che è una sorta di incubatrice/utero per crescere un feto in questo mondo senza usare l’utero materno.

Par-tu-ri-ent è un’incubatrice artificiale, intelligente e connessa a internet che potrebbe stare comodamente nella vostra stanza da letto.

Presenta un coperchio liscio e trasparente, così i genitori possono seguire la crescita del feto passo per passo.

Per imitare la sensazione di portare il vostro bimbo i ragazzi hanno previsto una borsa a tracolla da portare su una spalla, questa simula i calci del bimbo.

Inoltre quando i genitori  cullano la borsa portatile la capsula portatile imita lo stesso movimento per aumentare il senso di legame.

C’è addirittura un “microfono” per parlare al feto e l’apparecchio è completato da un dispensatore di cibo.

Questo curioso progetto è stato presentato in occasione del Biodesign Challenge Summit e al Museo MoMA e  intende offrire “un’impressione realistica delle conseguenze del progresso della biotecnologia e  biodesign” si legge su Fastcodesign.

In realtà non è un progetto realizzato, ma l’idea di un progetto. Gli studenti di questa scuola di design non sono seriamente intenzionati a produrre sul mercato questa culla.

Secondo gli studenti con questo strumento si potrebbero testare i limiti delle convinzioni moderne riguardanti la gravidanza.

Per valutare questo progetto bisognerebbe osservarlo alla luce dei recenti progressi in medicina e considerando il fatto che si decide di diventare madri sempre più tardi e con tassi di infertilità crescenti. Inoltre ci sono donne che non sono in grado di portare avanti una gravidanza a causa di problemi di salute o malattie genetiche.

Inoltre, questo potrebbe essere un modo per impedire la “maternità surrogata”: non sarebbe più necessaria una terza persona nel processo.

Infine potrebbe essere un modo per trattare i numerosi bambini che nascono prematuramente.

Dal punto di vista scientifico tra l’altro, è recente la notizia di un agnellino che è stato cresciuto in un utero artificiale riempito di liquido. Quindi l’idea di questi studenti non è così lontana dal poter essere realistica.

La questione allora è: quali i rischi di uno scenario in cui sia davvero possibile concepire attraverso l’inseminazione artificiale e crescere un feto attraverso la “gestazione artificiale”?

La scienza non sta correndo troppo?

E voi unimamme che ne pensate? E’ qualcosa che vi dà speranza o che vi spaventa?

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