I vaccini obbligatori in Italia scendono da 12 a 10. Si tratta di una recente modifica al decreto del Ministero della Salute approvato lo scorso maggio e ora al vaglio del Parlamento per la conversione in legge. Un emendamento del Pd ha proposto la riduzione del numero dei vaccini obbligatori in età pediatrica, dai 12 inizialmente previsti a 10. L’emendamento è stato approvato dalla Commissione sanità del Senato. Ecco tutte le novità.
Un emendamento al decreto legge Lorenzin ha ridotto i vaccini obbligatori dai 12 inizialmente previsti a 10. Non sono più obbligatori, ma consigliati i vaccini contro il meningococco C e B. L’emendamento è stato approvato dalla Commissione sanità del Senato nella modifica presentata dalla relatrice Patrizia Manassero (Pd) su richiesta della presidente Emilia De Biasi (Pd).
Rimangono obbligatori i seguenti vaccini:
I vaccini compresi nell’esavalente si fanno intorno al terzo mese di vita del neonato. Quelli compresi nella quadrivalente tra il tredicesimo e il quindicesimo mese di vita.
Questi 10 vaccini sono necessari per poter iscrivere i bambini agli asili nidi e alle scuole materne oppure per non essere sanzionati nel caso di bambini e ragazzi che frequentano la scuola dell’obbligo, dalle elementari alla seconda superiore. L’obbligo vaccinale è stato introdotto per bambini e ragazzi da 0 a 16 anni.
L’emendamento che riduce il numero dei vaccini obbligatori prevede, inoltre, per la quadrivalente anche la verifica delle coperture vaccinali tra tre anni. Se a seguito di queste verifiche la copertura vaccinale della popolazione italiana sarà risalita dall’attuale 87,5% alla soglia del 95%, necessaria per l’effetto di immunità di gregge, l’obbligo potrebbe anche venire meno. L’obiettivo è rendere il sistema più flessibile e obbligare al vaccino solo in caso di calo delle coperture, che comunque verranno verificate con cadenza triennale. L’esavalente, invece, rimarrà obbligatoria senza verifica delle coperture, che attualmente sono al 93,5%.
I vaccini obbligatori in Italia passano da 12 a 10, ma saranno 14 i vaccini inseriti nel decreto legge perché considerati fondamentali. Infatti 4 vaccinazioni anche se non obbligatorie diventeranno suggerite attivamente dalle Asl e saranno gratuite, come già previsto dal Piano nazionale vaccinazioni.
Questi 4 vaccini non obbligatori ma importanti e fortemente consigliati dalle Asl sono:
Le Asl che dovranno essere attive nella ricerca di chi non ha completato il calendario vaccinale e sollecitare alla vaccinazione anche contro le quattro malattie per le quali non sussiste l’obbligo.
La Commissione Santità del Senato ha inoltre approvato gli emendamenti che riducono le sanzioni per i genitori che non vaccinano i figli iscritti alla scuola dell’obbligo. Nel decreto originario erano previste multe da 500 a 7.500 euro, che sono state ridotte nel massimo a 3.500 euro.
È stata anche eliminata la segnalazione alla Procura presso il Tribunale dei Minori per i genitori che non vaccinano i figli, per l’eventuale perdita della patria potestà.
Un emendamento proposto da Forza Italia, e approvato in Commissione, prevede la somministrazione dei vaccini pediatrici in farmacia da parte di medici. Per attuare questa misura servirà comunque un decreto ministeriale.
È invece rimandata l’introduzione dell’obbligo delle vaccinazioni per gli operatori sanitari, perché non è certa la copertura finanziaria di questa misura. Si tratta, tuttavia, di un provvedimento molto importante sollecitato dagli Ordini dei medici e dalle Regioni.
Dopo il Senato, il testo delle nuova legge andrà in discussione alla Camera il 24 luglio. Dovrà essere approvato entro il 6 agosto, pena la decadenza del decreto. Il decreto legge era stato firmato dal Presidente della Repubblica Mattarella lo scorso 7 giugno.
Voi unimamme che ne pensate di queste modifiche al decreto sui vaccini?
Per informazioni sui vaccini vi consigliamo di consultare la pagina dedicata al Piano nazionale delle vaccinazioni sul sito web del Ministero della Salute e la pagina dedicata alle vaccinazioni sul sito web di EpiCentro, portale dell’Istituto Superiore di Sanità.
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