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“Ho odiato l’allattamento al seno e ne ho i motivi”: una mamma si racconta

Published by
Valentina Colmi

Io non ho mai allattato le mie figlie o per l’esattezza Paola l’ho allattata per 3 giorni durante la degenza in ospedale tra tiralatte e ostinazione della mia bambina che non voleva assolutamente saperne di attaccarsi. L’allattamento per me è stata un’esperienza terribile. Non c’è stata nessuna poesia, nessun dialogo tra mamma e figlia, solo tanta ansia che mi ha fatto sentire una madre pessima perché odiavo quel momento. Ho deciso pertanto – grazie anche all’intervento di una pediatra secondo me illuminata – di passare al latte artificiale e con Vittoria non ho avuto dubbi: ho preso le pastiglie per farmi mandare via il latte già in ospedale. Nessuno ha criticato la mia scelta, a differenza di molte madri che non l’hanno compresa.

Ecco perché ho odiato l’allattamento al seno

Nonostante sia cosciente dei benefici, non si può dire che l’allattamento sia per tutte. Ecco i motivi per cui non ho allattato:

1- E’ difficile e nessuno me lo aveva detto: l’allattamento al seno non è affatto una cosa spontanea, come ti dipingono al corso pre parto. Bisogna imparare e nel mio caso la bambina non si attaccava e tutto ciò mi faceva sentire una schifezza perché vedevo le altre riuscirci e io no. Il mio corpo non collaborava e a questo nessuno mi aveva preparato.

2 – Fa terribilmente male: le poche volte che ci ho provato non ho avuto molta soddisfazione, anzi. Avevo un dolore terribile alle tette che erano diventate dure e che dovevo svuotare assolutamente pena ingorghi e mastite.

3 – Non riuscivo a vivere serenamente quel momento: non riuscivo a vivere il legame con mia figlia in maniera così esclusiva. Mi ha fatto sempre spaventare il fatto che per mangiare avesse bisogno di me e solo di me.

4 – Ero stanchissima: lo so che tutte voi che allattate a richiesta non conoscete orari, ma io ho ripreso a lavorare dopo 3 settimane dal parto. Come avrei potuto stare sveglia durante il giorno se non avessi riposato almeno un po’ la notte? E comunque non siamo tutte uguali.

5 – Non avrei avuto il papà ad aiutarmi: soprattutto con le poppate notturne è capitato che si svegliasse mio marito e che desse lui il biberon a Paola in modo da darmi un po’ di respiro.

6 – Ho capito che quello non era il mio modo di stare bene: l’allattamento al seno mi produceva solo ansia. Per questo ho deciso di passare al latte artificiale. E ho capito che non importa cosa dicono le altre persone: l’importante è stare bene con i propri figli, senza badare al giudizio altrui.

E voi unimamme cosa ne pensate?

Intanto vi lasciamo con il post che parla del perché allattare al biberon non è una sconfitta. 

Valentina Colmi

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