Ormai le nostre case sono piene di gadget tecnologici per ascoltare musica, guardare film e serie tv e tenere sotto controllo la casa quando non ci siamo, ma siamo certi della loro effettiva sicurezza?
Forse non sapete che i ladri possono entrarvi in casa in modi diversi, di recente è stato scoperto che alcuni criminali potevano spiare le attività che si svolgevano in alcune attività commerciali, nelle chiese e in abitazioni private.
In uno dei vari stream su 500 siti inglesi trasmessi poi in Russia c’erano 4 luoghi di una stessa abitazione inglese: macchina, porta, sentiero e cortile.
In un altro filmato vi era un giardino ricolmo di giocattoli, un uomo percorreva il sentiero vicino a casa sua, ma poteva essere suo figlio.
Le telecamere di questa abitazione, per fare un esempio, non erano protette con la password oppure le passwords erano già presenti e non erano state cambiate, quindi gli hacker se ne erano facilmente impadroniti.
In origine queste telecamere avrebbero dovuto migliorare la sicurezza ma hanno dimostrato invece quanto facilmente la moderna tecnologia possa causare gli effetti opposti.
Queste riprese che sarebbero dovute essere viste solo dal proprietario delle telecamere sono state messe online ed erano accessibili da chiunque avesse mostrato un minimo di furbizia.
Naturalmente i proprietari delle telecamere erano del tutto inconsapevoli di essere spiati.
Purtroppo non si tratti di casi isolati perché mai come prima di questi tempi super modernizzati i consumatori stanno utilizzando una nuova gamma di tecnologie che hanno una connessione a internet già inserita e viene chiamata: “internet delle cose”.
Ormai questi gadget sono una cosa normale nelle nostre case. Entro il 2025 si stima che ci saranno 75 miliardi di strumenti collegati a internet.
La maggior parte di questi strumenti sono sempre collegati: monitorano, filmano, registrano nelle nostre case.
Purtroppo, come nel caso delle webcam e delle telecamere di videosorveglianza, ora la loro vulnerabilità sta diventando manifesta.
I cyber criminali sono in grado di prendere il controllo di questi gadget e di usarli per lanciare attacchi coordinati a organizzazioni e infrastrutture, riempiendole di dati.
Il Professor Alan Woodward, esperto di cyber sicurezza presso la Surrey University, dichiara: “l’internet delle cose è una delle parti più spaventose del panorama della sicurezza del momento”.
“Nessuno attacca le pareti più forti del muro, ma quelle più deboli. In quanto cyber criminali perché prendersela con qualcosa di protetto come un portatile, quando invece puoi fare più facilmente con un frigorifero o un tostapane“.
Tra i vari apparecchi ci sono anche i baby monitor, connessi al web e che possono essere visti via smartphone.
Poi ci sono anche lampade connesse al wi fi di casa e che possono cambiare colore con un colpo di smartphone.
Anche le tv sono connesse al web per mostrare programmi in streaming.
L’idea è che tutte queste applicazioni dovrebbero rendere la nostra vita più facile, comoda e farci persino risparmiare.
Gli hacker usano qualsiasi cosa, anche i giocattoli dei bambini come CloudPets, unicorni, gattini e orsetti che costano pochi euro. Questi, nelle mani dei criminali, vengono utilizzati per sentire cosa accade nelle abitazioni e per comunicare.
In pratica un estraneo potrebbe comunicare con il vostro bambino senza che voi ve ne accorgiate, invitandolo a uscire di casa o in giardino.
Gli hackers invece possono introdursi in casa anche attraverso il modem, se non cambiate la password iniziale, precedentemente istituita. Altrimenti i criminali potrebbero rubarvi l’identità, i dati.
Il dottor Jason Nurs, dell’Università di Oxford sottolinea che, attraverso CloudPets, gli hackers possono ascoltare i vostri piani delle vacanze, oppure ascoltare mentre fornite i dati della carta di credito.
E se i criminali informatici non bastassero anche le agenzie governative come l’MI5 o la Cia potrebbero usare i televisori, in particolare quelli della Samsung, per monitorare i sospetti.
Un’indagine di un’organizzazione chiamata Which ha scoperto difetti nelle telecamere di sorveglianza diventati molto popolari tra le famiglie. “Questo è un problema reale, abbiamo trovato centinaia di telecamere simili il cui accesso era disponibile online, ma ancora peggio gli hackers possono setacciare la casa e monitorare le attività”.
Alcuni mesi fa un cyber attacco ha usato l’internet delle cose per colpire colossi come Twitter, PayPal e Netflix. Pare che i criminali abbiano usato webcam , baby monitors, per diffondere codici malevoli negli strumenti vulnerabili.
“Nessuno suggerisce che gli hackers vogliano irrompere nel vostro tostapane o bollitore per manomettere i vostri dati, il guaio è che questi strumenti vengono dirottati per attaccare altro. Il vostro bollitore potrebbe danneggiare il pc di qualcun altro”.
Per difendersi da tutto ciò il professor Woodward consiglia di cambiare le passwords di default che connettono gli strumenti e, dove possibile, mettere dello scotch su camere e microfoni per impedire che qualcuno registri.
Unimamme, cosa ne pensate di questo grido di allarme lanciato sul Daily Mail?
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