In questi mesi molte polemiche si sono sollevate sull’alternanza scuola lavoro. Il periodo di stage che tutti gli studenti delle scuole superiori devono fare per completare il curriculum scolastico. Una novità inserita dalla recente riforma della scuola per insegnare ai ragazzi a fare le prime esperienze con il mondo del lavoro e confrontarsi con responsabilità diverse da quelle tipiche degli studenti, ma importanti un domani quando usciranno dalla scuola. Le polemiche hanno riguardato soprattutto i sospetti di sfruttamento dei ragazzi. Ovvero che queste esperienze non siano realmente formative, ma vengano utilizzate in modo abusivo da alcune imprese per approfittare di manodopera gratuita. Mai però ci saremmo immaginati una vicenda agghiacciante come quella che vi stiamo per raccontare.
Per alcune ragazze minorenni l’alternanza scuola lavoro si è trasformata in un film dell’orrore. Il titolare dell’azienda dove erano state mandare a svolgere lo stage le ha violentate. È notizia delle ultime ore che un imprenditore monzese è stato arrestato dalla polizia su ordine del Gip di Monza con l’accusa di violenza sessuale su minore.
L’uomo, 54 anni, padre di famiglia, è titolare di un centro estetico dove le ragazzine, di età dai 14 ai 17 anni che studiano da estetiste, erano state mandate a frequentare lo stage. I fatti risalgono allo scorso febbraio e sarebbero avvenuti in un’azienda della Brianza, dove l’uomo avrebbe abusato sessualmente di quattro stagiste minorenni. È quanto avrebbero ricostruito le indagini coordinate dalla Procura di Monza.
Gli abusi sarebbero avvenuti proprio nei periodi in cui le ragazzine minorenni erano state affidate all’imprenditore per svolgere l’alternanza scuola lavoro. Fatti che se confermati sono di una gravità inaudita.
Le indagini della Procura di Monza sono partite a seguito della denuncia di un consultorio dove una delle ragazzine abusate si era recata per una visita. La minore era andata al consultorio su consiglio dei genitori, dopo che aveva manifestato alcuni segnali di malessere e si era rifiutata di tornare nel centro estetico. Al consultorio i medici hanno accertato le violenze subite dalla ragazzina e hanno fatto subito la segnalazione alla Procura.
Con l’avvio delle indagini gli inquirenti hanno cercato se ci fossero altre vittime. In base alle intercettazioni, purtroppo, gli investigatori hanno avuto conferma della presenza di più vittime e di abusi ripetuti.
“Fammi vedere se sai fare i massaggi” o “Se sei più brava delle altre“: sarebbero queste alcune frasi con cui l’uomo sfruttava il suo potere sulle vittime.
Il procuratore di Monza, Luisa Zanetti, ha riferito alla stampa che le ragazzine sono state sottoposte a violenza fisica e mentale. Le ragazze minorenni e indifese sono state letteralmente soggiogate a livello psicologico.
Non sono state capaci di rifiutare gli abusi di un uomo adulto che ha approfittato della sua posizione e del ruolo che aveva nella vita scolastica delle ragazzine. Era l’imprenditore, infatti, che dava la valutazione sul loro lavoro delle minorenni e a preparare la certificazione per la loro promozione. Per questo motivo le ragazzine all’inizio non erano sicure se denunciare l’uomo.
Il procuratore di Monza ha spiegato che le minorenni “Soffrivano tutte di un potente senso di colpa per non essere state in grado di rifiutarsi, per questo motivo, parlando tra loro al telefono, avevano anche pensato di non denunciare“. Proprio per questo in Procura hanno forti sospetti che ci siano molte altre vittime.
L’imprenditore arrestato è incensurato, è originario della zona di Vimercate, in provincia di Monza e Brianza.
Sulla vicenda è intervenuta Lorella Zanardo, autrice, documentarista e attivista per i diritti delle donne, che sulla pagina Facebook Il corpo delle donne ha commentato:
Svolgevano l ‘alternanza scuola/lavoro in un centro estetico. Diverse di loro sono state violentate dal proprietario che era anche la persona autorizzata a compilare la loro valutazione per la scuola.Per questa ragione erano in uno stato di sudditanza psicologica.
Ma i luoghi dove i minori praticano l’alternanza scuola/lavoro sono precedentemente selezionati e valutati dalle scuole?
Una domanda che ci facciamo anche noi. Dov’è il controllo per i nostri figli? Non c’è una figura di collegamento che verifica cosa fanno durante il periodo di alternanza scuola-lavoro?
E voi unimamme che ne pensate?
Sul tema vi ricordiamo il nostro recente articolo: Pedofilia e abusi sessuali: i numeri preoccupanti in Italia.
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