Spesso riuscire ad entrare in una buona università è l’anticamera per trovare una buona posizione lavorativa. Quali sono allora i migliori atenei italiani?
Perché se per Oxford e Harvard ci sono richieste da tutto il mondo, ci sono anche delle istituzioni nostrane che possono attrarre studenti da diverse parti del globo. Infatti le università più giovani hanno, rispetto alle più anziane, alcuni punti di forza come:
Secondo le classifiche di Times Higher Education , che ha giudicato 200 università sotto i 50 anni in 48 paesi, la Scuola Sant’Anna a Pisa è la prima università italiana e la nona più grande università del mondo.
“Sono molto contento della notizia“, ha detto il rettore dell’università, Pierdomenico Perata, a The Local. “Siamo stati felici di scoprire che avevamo migliorato la nostra posizione dal decimo posto l’anno scorso“.
“Anche se siamo attivi in molti campi diversi, tra cui la legge, l’ingegneria, la medicina, l’agricoltura e le scienze politiche, ci concentriamo su argomenti specifici in questi campi“, ha spiegato Perata. “Ad esempio, nell’ingegneria, ci concentriamo solo sulla robotica e sulle comunicazioni, e nelle scienze mediche studiamo solo la cardiologia“. “Trent’anni fa, la robotica era un campo di ricerca molto piccolo e lontano dall’avanguardia, ma ora è importante in tutto il mondo, quindi è stata una buona decisione”.
L’Italia è stato il sesto paese più rappresentato con dieci università che si trovano nell’elenco. Anche se le prime dieci d’Italia sono state costituite principalmente da istituzioni nel nord del paese, si trovano due voci a sud di Roma: l’Università della Calabria al 51 ° posto i e l’Università di Salerno, 71 ° posto.
Sette università su 10 sono hanno meno di 35 anni, un “segno promettente” che la posizione del Paese in classifica probabilmente migliorerà nei prossimi anni, secondo Phil Baty, redattore dello studio. Tuttavia, sia lo studio che Perata della Scuola Sant’Anna hanno sottolineato che il settore dell’istruzione superiore italiana deve affrontare delle sfide se continuerà a scalare la classifica mondiale.
L’Italia ha ridotto il 20% dei finanziamenti universitari negli ultimi cinque anni, assegnando una percentuale molto inferiore alla media del suo PIL all’istruzione superiore.
“Il finanziamento è un grosso problema, e l’Italia è dietro ad altri Paesi in questo“, ha detto Perata. In Germania, ad esempio, che ha 11 posti nello studio, i finanziamenti per l’istruzione superiore sono stati notevolmente aumentati negli ultimi dieci anni.
La classifica dei primi dieci atenei:
1. Scuola Superiore Sant’Anna (9°)
2. Libera Università di Bolzano (42°)
3. Università della Calabria (51°)
4. Università di Milano-Bicocca (55°)
5. Università di Salerno (71°)
6. Università di Roma III ( 81°)
7. Università di Verona (81°)
8. Università di Roma II – Tor Vergata (92°)
9. Università di Bergamo (94°)
10. Università di Brescia (95°)
E voi unimamme cosa ne pensate?
Intanto vi lasciamo con il post che parla del fatto che si possa fare carriera anche in Italia grazie all’università.
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