“Insegnate ai vostri bambini la differenza” è l’accorato appello lanciato da una mamma su Facebook. Il motivo è l’isolamento del suo bambino speciale, guardato e additato dagli altri come fosse un mostro. Una storia dolorosa.
“Insegnate ai vostri bambini le differenze” chiede una mamma di un bambino con una menomazione al viso
Stacey Jackson Gagnon è una infermiera dell’Arizona. Lei e suo marito hanno sei figli, che vanno dai 6 ai 16 anni. Quattro sono adottati e hanno esigenze speciali. Tra loro c’è Joel, un bambino di nove anni, nato con una malformazione facciale e senza un orecchio, condizione, purtroppo, lo porta ad essere oggetto di lunghi sguardi da parte degli estranei e ad essere isolato dagli altri bambini.
La mamma alle volte interviene per prendere le difese del figlio e spiegare agli altri bambini perché Joel ha quell’aspetto un po’ particolare che agli altri non capiscono. Recentemente, però, un evento spiacevole, che ha ferito profondamente Joel, ha impedito a Stacey di prendere pubblicamente le difese del figlio.
Un episodio che ha lasciato una ferita anche a lei. Per questo motivo la donna ha deciso di intervenire con un post su Facebook.
“Oggi fa male. Siamo andati in una nuova chiesa perchè il nostro figlio più grande doveva parlare della sua esperienza al campo. La chiesa è una chiesa per bambini e io sono andata con i miei figli più piccoli dietro nella sala riunioni per i bambini. Appena siamo entrati nella stanza, c’erano 4 tavoli pieni di ragazzi. Nel minuto che siamo entrati, la stanza e diventata silenziosa e ogni bambino fissava e puntava il dito a mio figlio, Joel.
Joel è nato con una malformazione cranio-facciale. Gli manca un orecchio e un po’ di struttura ossea. So che appare diverso, ma oggi fa male.”
Un momento di grande imbarazzo e silenzio, durante il quale la donna si è sentita a disagio. In situazioni come questa, ha spiegato, di solito interviene per fare da insegnante agli altri bambini, spiegando loro che Joel ha un volto particolare, ma è come tutti gli altri bambini.
Questa volta però non è accaduto, la donna era troppo impegnata a confortare e consolare il figlio. Joel nel frattempo che era rimasto indietro in un angolo della sala, si era coperto il viso con le mani per sfuggire agli sguardi degli altri bambini. Quando Stacey si è avvicinata, gli occhi di Joel erano pieni di lacrime e il viso rosso per la vergogna. La mamma gli ha chiesto “vuoi andare via?” e lui ha risposto di si, correndo via dalla stanza.
Quando son entrati in chiesa per assistere alla funzione religiosa, la donna ha tenuto stretto a sé Joel. Durante la messa il bambino ha scritto sul palmo della mano della donna il suo nome e “mamma”, compresi tra un cuore: che significa “Joel vuole bene alla mamma“. Stacey in quel momento non è riuscita a trattenere le lacrime.
Poi ha deciso di scrivere il suo post su Facebook, spiegando che questa volta non si è fermata a fare da insegnante e spiegare le condizioni di Joel agli altri bambini, perché ha preferito consolare e abbracciare Joel. Suo figlio veniva prima dei figli degli altri genitori.
Un’occasione che ha colto al volo per lanciare un commosso appello a tutti i genitori degli altri bambini, affinché educhino i loro figli alla diversità.
“Insegnate ai vostri bambini. Insegnategli che molte persone hanno un aspetto differente. Mostrategli le foto di queste persone. Spiegategli che non va bene fissare qualcuno che ha in aspetto diverso, non va bene puntarlo con il dito. Insegnate loro che il mio bambino dentro è come il vostro. Ama giocare e scavare nel fango. Ama il ketchup ma non i broccoli. Soprattutto non gli piacciono le persone che lo fissano e lo indicano per il suo aspetto”.
La donna poi ha spiegato di non essere arrabbiata con i bambini che hanno ferito suo figlio. Non è colpa loro, ha aggiunto, ma della mancanza di educazione. Così, Stacey Jackson Gagnon ha aggiunto che i genitori devono prendere il tempo per spiegare ai figli come comportarsi in presenza di persone con un aspetto differente. E ai genitori ha detto:
“Vi chiedo di prendervi un momento stasera e parlati di cosa fare quando si incontra qualcuno che sembra diverso. Mostrate ai vostri figli foto di persone con colore differente della pelle o degli occhi, con abilità diverse nel parlare, nel camminare o nello spostarsi in carrozzina. Mostrategli foto di bambini senza capelli, senza un orecchio, o a cui manca un braccio. Prendetevi un momento e condividete tutti i tipi di diversità. Poi insegnate ai vostri figli che una persona bella si trova nel cuore, non negli occhi“.
Parole toccanti, che dicono molto. Il post su Facebook ha ottenuto molti apprezzamenti, condivisioni e risposte favorevoli.
L’obiettivo, ha spiegato Stacey all’Huffington Post Usa, era quello di far capire ai genitori come insegnare ai loro figli a comportarsi con bambini come Joel. La donna ha poi sottolineato l’importanza di insegnare l’empatia.
Tra gli altri figli adottivi di Stacey e suo marito uno ha la spina bifida e usa una sedia a rotelle, un altro ha sofferto un trauma al cervello e un altro si nutre attraverso un tubo. La coppia sta per adottare anche una bambina di due anni, con problemi agli arti.
Voi unimammme cosa pensate di questa storia e di questa incredibile famiglia?
Vi ricordiamo il nostro articolo: “Non giudicate le madri”: l’appello di una mamma da leggere.