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Attualità

“Il primo reggiseno” per bambine dai 7 anni in su: genitori furiosi (FOTO)

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Valentina Colmi

Una volta raggiunta una certa età, i reggiseni push up  diventano una sorta di sostegno nel guardaroba di chi vuole appunto avere un seno più sostenuto. Eppure, se i reggiseni pesantemente imbottiti sono indirizzati ad adolescenti e teenager?

Questa è una domanda che decine di genitori indignati si pongono dopo che hanno notato la commercializzazione di reggiseni certamente indirizzati a un target più maturo e invece creati per bambine dai 7 ai 13 anni.

Reggiseno imbottito per bambine: l’azienda che li produce sotto accusa

Una donna cliente di Primark, un rivenditore britannico che ha recentemente aperto diversi negozi negli Stati Uniti, ha notato alcuni reggiseni imbottiti con delle etichette su cui si leggeva “Il mio primo reggiseno”. Furiosa, ha scritto su Twitter il proprio sdegno poiché a quell’età si ha a che fare ancora con delle bambine che non devono scimmiottare l’essere donne, visto che i tempi non sono quelli giusti.

In realtà l’etichetta non specifica la fascia d’età, ma la maggior parte delle persone pensa che sia per le bambine tra i 7 e i 13 (in sostanza si vuole sempre di più anticipare l’età della pubertà).  Le reazioni indignate di molti genitori non si sono fatte attendere – me compresa se fossi stata coinvolta, anche perché per esempio io non capisco l’utilità del reggiseno ad esempio nei costumi da bagno per bambine – anche se qualcuno sostiene che non sia il caso di prendersela così tanto: “è solo un reggiseno“.

Per la maggior parte delle persone è comunque sconvolgente pensare che vengano commercializzati questi indumenti pensando che le bambine di 7 anni siano abbastanza grandi per indossarli.

Nel tentativo di difendersi, anche perché non è la prima volta che l’azienda viene chiamata in causa per i reggiseni rivolti a un target del genere, un portavoce di Primark ha difeso i reggiseni sul mensile CosmopolitanUK, dicendo che i reggiseni sono “stampati non imbottiti” e l’intenzione del negozio non è mai stata quella di attribuire un significato sessuale ai reggiseni.

“Questa affermazione è semplicemente sbagliata“, ha detto il portavoce. “Mi piacerebbe essere assolutamente chiaro che questi reggiseni sono stampati, non imbottiti:” I miei primi reggiseni “sono progettati e costruiti puramente per il supporto, il comfort e la modestia. Questo tipo di reggiseno modellato è estremamente comune, e venderli è una pratica del tutto normale”. 

“Pratica normale” o no, è sicuro  che i genitori non siano d’accordo e che si spera continueranno a non comprarli.

E voi unimamme cosa ne pensate?

Intanto vi lasciamo con il post che parla di una catena di abbigliamento che ha commercializzato delle magliette a favore del genere maschile. 

Valentina Colmi

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