Qual è la parte più difficile dell’essere genitori? Sicuramente – almeno per me – sono i primi mesi, quelli in cui un esserino mai visto prima ti piomba nella vita e devi imparare a comprenderlo (e lui a comprendere te). Allattamento, cambio di pannolini, coliche, pianti: il tutto in una modalità di comunicazione sconosciuta. Insomma, penso che le prime 12 settimane mettano a dura prova chiunque. Poi il bimbo si regolarizza, si comincia a conoscerlo e le cose vanno meglio.
La pensa così anche una mamma americana che ha saputo descrivere, con ironia, i primi 3 mesi dei bambini.
Arkansas Mama è una mamma blogger che ha scritto un post molto divertente sul sito Scary Mommy, con tanto di vignette.
Questa mamma si è resa conto che – con l’arrivo del secondo figlio – esiste quella che viene chiamata “Newborn Three“, ovvero le tre tappe in cui si dividono i primi mesi della vita di un bambino:
Vediamo in che cosa consistono.
1- Mania Assoluta (0-2 settimane)
“Dopo le dimissioni mi chiedo perché qualcuno abbia mai pensato che avere un altro bambino fosse difficile. Il mio bambino? Dorme tutto il tempo e piange dolcemente. Lo chiamo con-sussurro. La cura del nuovo arrivato? Non è affatto male. Mi tiro il latte due volte al giorno (il latte non è ancora arrivato), ma lo sto facendo con divertimento”.
Tutto sembra sotto controllo, fino a quando si realizza che le cose non sono proprio così: “Il bambino dorme meno e si arrabbia di più. Mi rendo conto che non ho davvero dormito per settimane. Il mio corpo fa male. La mania sta prendendo una svolta nella direzione opposta. Benvenuti nella fase 2″.
2- Profonda di disperazione (settimane 3-7)
“Una notte lunga e solitaria mi attende. Comincio a pensare di aver messo in pericolo la mia vita per bene. Sono ora una grande mucca di mungitura immobile. Dove può andare da qui una grossa e immobile mucca da mungitura?”.
“Con un altro bambino a casa, sono convinta di avergli rovinato la vita. Chi ha conosciuto un bambino che potrebbe guardare la TV per così tanto tempo? Mi rimprovero costantemente con articoli che dicono che il tempo davanti allo schermo attiva la stessa regione del cervello di un bambino come la cocaina. Cocaina. Sto sostanzialmente dando della droga al mio bambino. Sono il simbolo del fallimento genitoriale“.
E quando tutto sembra perduto, ecco che si arriva alla fase 3.
Il bambino finalmente dorme tutta la notte: “Non dimenticherò mai la volta che il bambino n. 1 ha dormito per tutta la notte. Aveva 8 settimane. Mi sono svegliato e il sole splendeva. Ero terrorizzata. Mi sono fiondata giù dal letto e ho guardato nel suo lettino, per controllare se fosse vivo. “Mio Dio,” ho pensato, “ha dormito per tutta la notte. Sono salva”.
Ovviamente i bambini ti fanno credere che d’ora in avanti cominceranno sempre a dormire, ma non è così: “Una notte sporadica di sonno può fare miracoli per la tua vita, la tua fede, la tua umanità. Hai speranza. Una brutale e limpida speranza che le cose stanno in ripresa”.
“Poi succede qualcosa di diverso: il tuo bambino mangia per una quantità normale di tempo. E mette una pausa per periodi di tempo normali tra le varie poppate“.
“Il bambino inizia a guardare cose come giocattoli o le mani e inizia a inviare comunicazioni rudimentali, ma sicuramente positive. Le ricevi con gioia”.
Ma proprio quando le cose cominciano ad andare meglio ecco che si presenta la vita, che ti dice che si può tornare a lavorare: “Dopo tutto, sono state così rilassanti queste 12 settimane. Una vera vacanza! È il momento per cominciare il prossimo show: scoprire come essere una mamma lavoratrice“.
E voi unimamme cosa ne pensate? Se volete potete vedere altre immagini della stessa mamma sull’articolo.
Anche voi avete attraversato queste fasi della vita dei vostri figli?
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