In questi giorni ricorre la Settimana mondiale per l’allattamento al seno, dal 1° al 7 agosto, promossa da Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e Unicef (agenzia dell’Onu per la tutela dell’infanzia) per sensibilizzare sul tema dell’allattamento e incoraggiare quello naturale.
Come accade solitamente per queste ricorrenze vengono presentati dei dati.
In occasione della settimana mondiale dell’allattamento al seno, Oms e Unicef hanno diffuso i dati sul ricorso a questa pratica, che mostrano uno scenario non molto incoraggiante. Il rapporto è stato redatto in collaborazione con il Global Breastfeeding Collective.
Nel mondo solo il 40% dei neonati viene allattato esclusivamente al seno per i primi sei mesi di vita.
Questi sono i dati del rapporto, che segnala anche che in tutto il mondo solo 23 Paesi hanno più del 60% dei neonati allattati esclusivamente al seno nei primi sei mesi di vita. Di questi Paesi nessuno è occidentale. Ciò significa che nei Paesi più poveri, non essendoci molti altri mezzi di sostentamento, si allatta di più al seno. Mentre in Occidente possono influire su questa pratica anche fattori culturali.
Comunque, finora nessun Paese al mondo ha raggiunto pienamente gli standard raccomandati per l’allattamento al seno.
Eppure “l’allattamento al seno dà ai bambini il migliore inizio della vita possibile. Il latte materno funziona come primo vaccino, proteggendo i neonati da infezioni potenzialmente letali, e dà loro il nutrimento indispensabile per sopravvivere e prosperare“, ha spiegato Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms.
Infatti è stato dimostrato che l’allattamento è molto importante proprio nei primi 6 mesi di vita del bambino:
Di molti di questi benefici vi abbiamo già parlato.
Per raggiungere l’obiettivo di almeno metà dei neonati in tutto il mondo, che ricevono esclusivamente latte materno nei primi sei mesi di vita, basterebbe un investimento di meno di 5 dollari per ogni nuovo nato, spiegano gli esperti. Investimento che consentirebbe di salvare la vita a 520mila bambini nel mondo sotto i 5 anni e che inoltre farebbe risparmiare 300 miliardi di dollari.
“L’allattamento è uno degli investimenti più efficaci ed economicamente vantaggiosi che una nazione possa fare per la salute dei suoi membri più giovani e per il futuro economico e sociale“, ha affermato Anthony Lake, Direttore generale dell’UNICEF. “Se non investiremo in questa direzione – ha aggiunto -, non faremo progressi a favore delle madri e dei loro bambini, pagando così un prezzo doppio in termini di perdite di vite e di opportunità“.
Nel mondo, infatti, sono tanti i bambini che muoiono a causa di mancati investimenti per favorire e promuovere l’allattamento al seno. In Paesi come Cina, India, Indonesia, Messico e Nigeria, tra le più grandi emergenti economie al mondo, muoiono circa 236.000 bambini all’anno.
In Italia, stando ai dati Istat aggiornati al 2013 riferiti al rapporto “Gravidanza, parto e allattamento al seno“, pubblicato nel 2014, il numero medio di mesi di allattamento esclusivo al seno è di 4,1. Siamo dunque ben sotto la soglia raccomandata.
I dati sono pubblicati anche sul sito web di Epicentro. Tra le varie regioni d’Italia si allatta di più a seno al Nord che non al Sud:
La durata media dell’allattamento è più alta nel Centro Italia, fino a 9,1 mesi.
Che ne pensate unimamme? Fino a che mese avete allattato al seno i vostri bambini?
Vi ricordiamo il nostro articolo: Allattare al seno fa bene soprattutto alla salute mentale di mamma e bambino.
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