Essere genitori non è una passeggiata, ci sono momenti in cui si sente tutto il peso della fatica e dell’impegno che richiede crescere dei piccoli esseri umani.
A un certo punto un genitore può non farcela più e avere un momento di crollo, sentirsi inadeguato e quindi chiudersi in bagno a piangere.
Ang Porter, fondatrice e partner di Doula Academy & Doula Camp, ha deciso di condividere alcuni preziosi consigli per non arrivare a questo limite. Ecco cosa usare concretamente:
1 – La vostra comunità online
Ne abbiamo tutti una in qualche figura o forma
2 – Aiuto professionale
Non intendo solo aiuto per quanto riguarda la salute mentale. Assumete una governante, una doula, un’aiutante della mamma, qualcuno che porti fuori il cane. Capite cosa potete fare e sostenere, anche se si tratta solo di lasciare 40 dollari per farvi il bucato e ritrovarlo ben piegato una volta ogni 2 settimane.
3 – dormire
Non ridete, se mi conoscete so che state ridendo. Io dormo raramente. Perché? Perché mi sveglio quando i miei bambini si svegliano e per quando vanno a letto desidero quiete. Quella quiete a volte mi porta ad andare a dormire alle 4 del mattino e poi mi sveglio 3 ore dopo.
Quindi ora non solo sono mentalmente controllata, ma sto vivendo grazie ai caffè.
4 – Mantra
Anche se non siete per la New Age o hippie. I mantra vi occupano solo 1 minuto al giorno. Scriveteli. Colorateli mentre rimanete alzate di notte in silenzio. Ora attaccateli allo specchio o sulle pareti del vostro bagno per fissarlo dopo. Fatemi felice e fatelo per 2 settimane, fatemi sapere com’è andata.
5 – Verità
Ho tenuto questo per ultimo perché ritengo che sia ciò di cui abbiamo più bisogno. Se tutto ciò che facciamo è giocare sui viaggi da Target o il vino non stiamo aiutando noi stessi e gli altri genitori.
Quante volte ascoltate giochi, sorrisi, e poi vedete la casa immacolata di quella persona? Le loro cene perfette su Pinterest? Quante volte vedete Matt e Sarah sulle loro barche mentre i loro 3 figli sorridono?
Nel frattempo voi state servendo hamburger e vi siete appena rotti un dito su un pezzo della morte di Lego e pensate che se voleste andare in barca il vostro unico figlio finirebbe fuori e la guardia costiera lancerebbe un’allerta sulla CNN?
Sappiate che è del tutto accettabile dire che siete sopraffatte, che in alcuni giorni non volete essere genitori, che qualche volta accarezzate l’idea di fuggire dalla città per dipingere nuda nel vostro loft immaginario per tutto il prossimo anno (un po’ troppo specifico eh?).
L’autrice sottolinea che è inaccettabile che i genitori nascondano i loro sentimenti e quando sentono di non farcela più.
Per questo lei suggerisce che questi chiedano aiuto e lascino che, qualche volta, qualcun altro guardi i loro figli.
Unimamme, voi cosa ne pensate dei suoi consigli riportati su Huffington Post?
Noi vi lasciamo con le riflessioni di un papà che ha provato a stare a casa coi figli.
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