Il carico mentale delle mamme spiegato ai papà con un fumetto: “Bastava chiedere”.
Le mamme si fanno carico tutti i giorni di innumerevoli compiti per assicurare ai propri famigliari comodità e serenità, spesso però questo impegno silenzioso non viene notato.
una mamma è impegnata a cucinare e contemporaneamente a dare da mangiare ai figli e nel frattempo il marito è impegnato in una conversazione con un ospite. A un certo punto, mentre la mamma è distratta dai figli, il cibo sul fuoco inizia a fuoriuscire dalla pentola e il marito lamentandosi del caos chiede alla moglie cosa sia successo. La moglie spiega che aveva troppe da cose da fare in contemporanea e allora il marito le dice: “bastava chiederlo, ti avrei aiutato“. Il problema, sostiene Emma, risiede proprio nel fatto che il papà spesso vede la mamma come la “manager”, come la persona cioè che sa come e quando fare le cose. Ciò che però non viene considerato è che pianificare e organizzare le cose da fare sia già un lavoro a tempo pieno! Si tratta di un carico mentale “invisibile” ma non per questo leggero, anzi.
Per darvi un’idea di come si sente quotidianamente una mamma, immaginate di avere browser costantemente aperto con 40 finestre. Mentre questo esempio è spesso riferito al lavoro di ufficio, le mamme ne hanno un altro molto più importante, quello di crescere degli individui. Le mamme hanno in testa dozzine di cose diverse e sono spaventate all’idea di poterne dimenticare anche solo una, perché in quel caso i figli non avranno più pannolini, un bimbo non riceverà il regalo di compleanno per la festa in arrivo, il marito non troverà la camicia pulita il lunedì mattina, ecc. Le donne frugano costantemente nell’archivio mentale per ricordare i compiti, i bisogni di ciascuno, per assicurarsi di non dimenticare nulla. Nel frattempo una voce interna ci castiga per tutto ciò che non abbiamo tempo di fare.
Di seguito alcuni esempio di cosa pensano le mamme prima e dopo un compito:
– cibo: compilare un elenco, pianificare i pranzi (qualche volta per ogni membro della famiglia), fare la spesa, metterla via, cucinare, organizzare ciò che è rimasto
– bucato: assicurarsi che ogni famigliare abbia vestiti che vadano bene per ogni stagione, organizzare pezzi coordinati, fare il cambio di armadio, mettere da parte vestiti per occasioni speciali, assicurarsi che siano puliti
–programmare: scuola, attività extrascolastiche, taglio dei capelli, dentista, appuntamenti dal dottore, agenda giornaliera per ogni componente della famiglia
– attività sociali: organizzare attività sociali come incontri per giocare in gruppo, chiesa, attività di vicinato, comprare regali, organizzare il pranzo/ la merenda/ cambio di vestiti, coordinare i trasporti
Visti tutti questi impegni, perché le mamme non chiedono più spesso aiuto? Perché a volte questo comporta dover gestire anche un’altra persona, una mamma ha bisogno che qualcuno si prenda la responsabilità, che sia autonomo. Un buon marito o compagno deve essere un co-genitore. Come fare allora? Un genitore potrebbe scegliere dei compiti che preferisce svolgere, come per esempio lavare i piatti, asciugarli e fare il bagno ai bambini. Mentre uno dei genitori si occupa di questo l’altro cucina e prepara i vestiti. Ciò che è importante è trovare un sistema, un’organizzazione che funzioni per la vostra famiglia.
Per tutti i papà: “se riuscite a farvi carico di questi lavori di pensiero invisibili che riguardano il prendervi cura della vostra famiglia, condividerete davvero i lavori, vi connetterete con le persone più importanti della vostra vita, e questo vale lo sforzo. “
Unimamme, cosa ne pensate delle osservazioni di questa mamma?
Aggiornamento: abbiamo scoperto che la striscia di fumetto è stato tradotta in italiano e pubblicato su Facebook. Guardatelo e condividetelo, merita!
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