Unimamme, in vacanza e in altre occasioni vi sarà capitato di sentirvi offrire un bel tatuaggio all’hennè, sia per voi che per i vostri bimbi e magari sarete state tentate di acconsentire. Noi condividiamo quanto accaduto alla piccola protagonista di questa storia per rendervi maggiormente consapevoli.
La piccola Madison Gulliver, di 7 anni, era in vacanza con la sua famiglia in Egitto quando il suo papà, Martin, l’ha accompagnata in un salone di bellezza dell’hotel per fare un tatuaggio all’hennè.
Poco dopo essere tornata a casa la bimba ha cominciato a lamentarsi del disegno che partiva da un dito fino ad arrivare al gomito. Il tatuaggio le prudeva.
Alla fine si sono sviluppate delle vesciche che sono state poi eliminate in una unità speciale dedicata alle ustioni, lasciando la bimba con cicatrici permanenti.
Nel liquido usato per eseguire il tatuaggio vi era un composto: la para – fenilendiammina, che rende i tatuaggi di questo tipo più scuri, solitamente si trova in piccole dosi nella creama da sole e nelle tinture per capelli, ma può causare ipersensbilità nei bambini.
Il papà della piccola ha commentato: “soffre molto, i rappresentanti dell’hotel sostengono che non è colpa dell’hennè, ma della pelle di mia figlia”.
“In parte è colpa mia, non ero al corrente del pericolo, ma è anche colpa del salone che usa prodotti potenzialmente pericolosi per i bambini”.
Lo specialista che ha visitato successivamente Madison è rimasto sorpreso dall’alto livello di ph che trasudava dalle vesciche della piccola, indicando un’ustione chimica.
L’hotel egiziano si è poi scusato e ha dichiarato di non offrire più tatuaggi all’hennè.
Come intuirete, forse non tutti sono a conoscenza della pericolosità di questa pratica per i bambini.
Uno studio dell’Università degli Studi di Perugia, pubblicato sulla rivista International Journal of Environmental Research and Public Health, ha svelato che questi tatuaggi all’hennè possono causare dermatiti da contatto in età pediatrica.
Nel 50% dei casi esaminati l’hennè ha causato:
Negli altri 50% dei casi:
La para-fenilendiammina di cui ci accennavamo all’inizio è uno dei più potenti allergeni da contatto. “A causa delle sue caratteristiche molecolari, può indurre sensibilizzazione cutanea con varie manifestazioni cliniche alle ri-esposizioni, tra cui la più comune è la dermatite allergica da contatto” dichiara Susanna Esposito, professore ordinario dell’Università degli Studi di Perugia e presidente dell’Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici, su Ok Salute.
In chi è allergico al composto possono comparire gonfiori e rossori, oppure dermatiti irritative più lievi se si ha una pelle sensibile.
Nella maggior parte dei casi le lesioni sono perdurate per una settimana dopo l’inizio della terapia con cortisone e antistaminici.
Unimamme, ora che siete al corrente dei rischi, permetterete ai vostri piccoli di fare l’hennè?
Cosa ne pensate di quanto accaduto a Madison e riportato sul Mirror?
Noi vi lasciamo con un approfondimento sulla dermatite atopica.
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