I vaccini obbligatori stanno incendiando il dibattito pubblico. Introdotti dal decreto Lorenzin, convertito in legge questa estate, e necessari per l’iscrizione a scuola di bambini e ragazzi, i vaccini hanno creato scompiglio in molte famiglie. Non tutti i bambini infatti erano vaccinati o avevano fatto i richiami necessari e per essere in regola per l’inizio delle scuole si è creato il caos in molti centri vaccinali.
Poiché non tutti i bambini e ragazzi riusciranno a vaccinarsi prima dell’inizio delle lezioni, i Ministeri della Salute e dell’Istruzione hanno autorizzato le famiglie a presentare la documentazione che dimostri l’avvenuta richiesta alla Asl per la vaccinazione, richiesta che potrà essere documentata anche con un’autocertificazione.
Oltre ai problemi dovuti agli adempimenti burocratici, però, ci sono anche le contestazioni di quei genitori che rifiutano completamente le vaccinazioni. Abbiamo visto già le proteste anche accese dei mesi scorsi. Ora, poiché la vaccinazione dei bambini e ragazzi è obbligatoria per l’iscrizione a scuola (negli asili è requisito di accesso, mentre nelle scuole elementari, medie e corsi professionali sono previste multe in caso di mancate di vaccinazioni), alcuni genitori irriducibili hanno deciso di organizzarsi una scuola fai da te. Il caso viene dalla Valle d’Aosta.
Lo scontro sui vaccini obbligatori si sta esasperando in prossimità delle scadenze fissate dalla legge per presentare la documentazione di avvenuta vaccinazione o di richiesta di vaccinazione:
Nel caso degli asili se i bambini non saranno stati vaccinati, o non sarà stata presentata la documentazione richiesta, non potranno accedere alla scuola d’infanzia.
Nel caso delle scuole dell’obbligo, invece, i genitori non in regola saranno convocati e nel caso di rifiuto dei vaccini saranno sanzionati con multe da 100 a 500 euro.
Quindi anche se per elementari, medie e corsi professionali la mancata vaccinazione di bambini e adolescenti non comporta l’esclusione da scuola, le sanzioni previste a cui andranno incontro i genitori la rendono di fatto inevitabile.
Molti genitori che si oppongono strenuamente alle vaccinazioni, convinti che siano solo dannose per i figli, hanno deciso di andare avanti per la loro strada. Non manderanno i figli alle scuole pubbliche e si organizzeranno con scuole alternative. La notizia viene dalla Valle d’Aosta, dove il movimento dei genitori no vax è particolarmente forte.
La regione peraltro è stata l’unica insieme al Veneto ad opporsi al decreto del governo sui vaccini obbligatori durante la votazione alla Conferenza delle Regioni, lo scorso luglio.
I genitori del comitato “Genitori per la Libera Scelta VdA” stanno pensando a “percorsi scolastici alternativi” per evitare di dover vaccinare i propri figli per mandarli alla scuola pubblica (e privata). Si sono riuniti in un evento pubblico lo scorso sabato 2 settembre per discutere della proposta. All’incontro sono intervenute 250 persone.
Ci sarebbero già 60 famiglie pronte a non scrivere i propri figli alla scuola dell’infanzia, con l’idea di creare asili alternativi, di stampo steineriano.
ll portavoce del comitato “Genitori per la Libera Scelta VdA”, Stefano Minetti, ha spiegato al quotidiano La Stampa: “Noi non siamo antivaccinisti, non siamo contrari ai vaccini e molti di noi hanno figli vaccinati. Quel che non vogliamo è subire un’imposizione da parte dello Stato su una questione tanto delicata“.
Minetti ha subito precisato: “La nostra non è una campagna per la scuola privata, anzi. Sarebbe bello che percorsi scolastici alternativi fossero pubblici, come accade in tante altre regioni che, diversamente dalla Valle d’Aosta, hanno istituti steineriani parificati. Il problema è che qui ci sono 60 famiglie con figli sotto i 6 anni che, dopo la pubblicazione della legge Lorenzin, si ritrovano a piedi. In tutto, considerando anche i bambini in età da scuola elementare, superiamo le cento famiglie”. Minetti ha aggiunto: “Noi vogliamo dar vita ad un progetto proposto dalle famiglie e supervisionato da persone competenti. Vorrei anche ricordare che in un Paese come la Germania le scuole Waldorf, di stampo steineriano, coinvolgono circa il 40 per cento della popolazione infantile”.
Nel frattempo, sui vaccini obbligatori è scoppiato anche lo scontro istituzionale. La regione Veneto, che nella persona del presidente Zaia aveva già contestato l’introduzione dei vaccini obbligatori con il decreto Lorenzin, ha adottato un decreto regionale per prorogare la scadenza dei termini per la presentazione della documentazione sull’avvenuta vaccinazione all’anno scolastico 2019-2020. Un provvedimento che ha irritato la ministra della Salute Beatrice Lorenzin, la quale ha attivato subito l’Avvocatura dello Stato per valutare le contromisure da prendere contro questa decisione. Molto probabilmente il governo impugnerà il decreto della regione Veneto davanti al Tar.
Non solo, secondo indiscrezioni, la Lorenzin starebbe valutando anche di esercitare, nei limiti della legge, il potere sostitutivo da parte del governo, arrivando ad un commissariamento della regione Veneto motivato dal rischio per la salute pubblica. Se ciò accadesse sarà un provvedimento eccezionale e durissimo.
Anche la regione Lombardia in un primo momento stava pensando ad una proroga dei termini per la documentazione, poi il presidente Roberto Maroni ci ha ripensato.
Nel frattempo la ministra Beatrice Lorenzin è determinata a combattere contro la disinformazione sui vaccini, soprattutto quella che circola sul web. Il Ministero dell Salute sta pensando di coinvolgere la polizia postale contro il fenomeno delle fake news sul tema della vaccinazioni.
Che ne pensate unimamme?
A proposito di scuole alternative vi ricordiamo l’articolo che abbiamo dedicato al tema qualche tempo fa, anche se in questo caso si tratta di sperimentazioni approvate e in conformità alla legge.
Valle d’Aosta e vaccini obbligatori
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