Unimamme, oggi vogliamo parlarvi di una storia di una mamma che ha dovuto combattere contro una brutta malattia mentre era incinta.
Maria Crider è una mamma come tante che, purtroppo, a sole 11 settimane di gravidanza, ha scoperto di avere un bozzo al seno.
Il suo medico l’ha rassicurata dicendole che andava tutto bene. “Potrebbe trattarsi di qualsiasi cosa, il cancro, alla tua età, è poco probabile”.
Tre settimane dopo questa mamma ha ricevuto una diagnosi, a 27 anni, con il terzo figlio in arrivo aveva un cancro al seno triplo negativo, un tipo di cancro che colpisce il 10 – 20% delle persone che hanno il cancro al seno, ed è più probabile nelle donne giovani.
L’attesa
Maria era a solo 16 settimane di gravidanza quando si è sottoposta a una mastectomia unilaterale del seno sinistro. I medici hanno detto che quello era il primo passo per proteggere lei e il bambino. La sua gravidanza è stata subito giudicata ad alto rischio.
La squadra
Per tenere traccia dello sviluppo di Logan durante il trattamento per il cancro, la mamma ha incontrato uno specialista di medicina materna fetale, inizialmente ogni 3 settimane, poi settimanalmente nel 3° trimestre.
“Ho fatto gli ultrasuoni al piccolo Logan ad ogni appuntamento con lo specialista e poi test non stressanti ogni settimana negli ultimi due mesi, il bambino si stava sviluppando normalmente, crescendo costantemente”.
Controllare le calze
Questo scatto è uno dei preferiti della fotografa Bonnie Hussey sul parto “una delle infermiere ha notato quanto fossero carine le calze e lei le ha indicate e ha esclamato: “sono un fottuto fiore delicato“
Pronta a tutto
Lei non stava solo combattendo per il piccolo Logan. Aveva anche altri 2 figli a casa. Tristan ha quasi 5 anni e Liam solo 2.
Baci
Baci
“La prima volta che ho incontrato Maria, irradiava un genere di aggressività che non ho mai visto o sentito. Ha questa bellissima, forte determinazione e non potete fare a meno di sentirla”.
Un ultimo tocco
“Il mio obiettivo era quello di partorire più vicina al termine possibile. Speravo di poter evitare di fargli avere bisogno dell’unità di rianimazione pediatrica”.
Benvenuto Logan
Maria ha un messaggio per tutte le mamme col cancro: “il pensiero che i miei bambini abbiano bisogno di me mi fa alzare ogni giorno, anche quando non voglio. Mi sveglio, preparo la colazione, mi preparo il caffè e affronto la giornata. Qualche volta rimaniamo a casa e guardiamo film tutto il giorno. Se mi sento abbastanza bene li porto fuori, al centro scientifico, al parco, a casa di un amico, da Target. Ovunque, solo fuori dai nostri pigiami e da casa”.
Eccolo qui
Il piccolo Logan è nato perfetto, è arrivato nel mondo a 39 settimane e 1 giorno, come sperava la mamma.
Pronto per incontrare la mamma
A parte una calcificazione minore la placenta era perfetta. La chemio non ha oltrepassato la placenta.
Insieme alla fine
Per Maria il passo successivo è stato l’allattamento al seno. “Non mi aspettavo di produrre latte. No colostro, niente. I miei medici mi hanno detto di non avere grandi aspettative perché le medicine inibiscono la produzione di latte”.
Attaccamento
Maria ha fatto qualche ricerca e ha scoperto che alcune mamme nella sua situazione non producevano nulla, qualcuna poco, altre allattavano successivamente. “Per quanto ero al corrente, anche se non avessi prodotto nulla avrei avuto successo, Logan si è attaccato e ha poppato nella OR”.
Possiamo farcela
“Ho continuato ad allattarlo normalmente (senza produrre molto ma volevo la stimolazione nella speranza che aiutasse), ho comprato il colostro che la mia amica Bethany quando suo figlio è nato per dividerlo con Logan. L’ho incrementato dal primo giorno finché non ho ricominciato la chemio. Mi sento molto fiera di me stessa“.
Una famiglia perfetta
Maria ha vinto questo servizio fotografico di parto da Bonnie Hussey e ha detto che era eccitato per l’opportunità anche perché non poteva permettersi un fotografo per il parto viste le spese per le cure.
Sapeva che Bonnie avrebbe condiviso le foto e questo è ciò che Maria sperava accadesse.
“Volevo condividere la mia storia e il viaggio con chiunque. Per aumentare consapevolezza sul cancro al seno, le cure mentre si è incinte, e una maggior educazione nell’individuare il cancro. Il cancro non è prerogativa delle donne che hanno 40 anni”.
Unimamme, cosa ne pensate della storia di questa mamma, raccontata su The Stir, e di come ha combattuto la sua lotta?
Vi lasciamo con la vicenda di una mamma che ha allattato al seno nonostante il cancro.
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