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“Lo smartphone ai bambini è come un grammo di cocaina”: parola di esperta

Published by
Valentina Colmi

Ormai sappiamo che i nostri figli sono nativi digitali, quindi sono in grado di usare gli strumenti tecnologici che noi magari abbiamo imparato ad usare con fatica. Per questo bisogna prestare particolare attenzione: quelli che possiamo ritenere innocui, sono in realtà degli strumenti piuttosto pericolosi, non soltanto per i contenuti, ma anche per il fatto che creano dipendenza.

La dipendenza da cellulare è una malattia

Purtroppo il telefono è diventato una presenza costante nelle nostre vite. Se ci fate caso non si riesce più a comunicare perché appena si è in un luogo lo si tira subito fuori: in treno, in metropolitana, al ristorante.

Qualche tempo fa circolava su Facebook una foto di un gruppo di ragazzi in gita in un museo, seduti sulle panchine che di solito si usano per ammirare i quadri, che non guardavano le meravigliose opere d’arte di fronte a loro, ma avevano solo la testa china sui telefonini.

I nostri figli sono sempre con il cellulare in mano, ma d’altronde imparano da noi. Peccato che l’uso eccessivo della tecnologia possa causare dipendenza e diventare una vera e propria patologia.

Dico sempre che dare ai vostri figli piccoli uno smartphone o un tablet è come dargli una bottiglia di vino o un grammo di cocaina”afferma con convinzione Mandy Saligari, psicologa esperta di dipendenze e relazioni famigliari sull’Indipendent

Il medico dirige una clinica di riabilitazione, la Harley Street Charter, dove aiuta i pazienti a “disintossicarsi” dalla tecnologia: due terzi dei pazienti sono ragazzi dai 16 ai 20 anni, alcuni anche più piccoli.

Molte ragazze ricoverate sono davvero molto piccole, tra i 13 e i 15 anni, e sono alle prese con il problema del “sexting“, ovvero l’inviare foto o messaggi dal contenuto sessuale per sentirsi accettate e desiderate.

Molte in particolare sono convinte che mandare una foto di loro nude a qualcuno attraverso il proprio smartphone sia normale”. 

Saligari sostiene appunto che la dipendenza da social, tablet o cellulare sia una piaga ugualmente importante dell’alcol e delle droghe, solo che pare gli sia dia meno importanza, anche visti i fatti di cronaca che leggiamo quotidianamente.

Se combatti (in tempo) la dipendenza a sufficienza, puoi insegnare ai tuoi figli ad autoregolarsi, in modo che non si debba controllarli e dire loro cosa devono fare”. Insomma, quando si affacciano sul mondo digitale dobbiamo farlo insieme a loro fornendo degli strumenti utili a capire come funzionano e i pericoli che possono correre.

E voi unimamme cosa ne pensate? I vostri li usano con criterio?

Intanto vi lasciamo con il post che parla di dipendenza dal cellulare, come combatterla ed essere più felici. 

Valentina Colmi

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