Ci sono giornate, come quella di oggi, in cui le cose iniziano con il rallentatore, ma al tempo stesso bisogna velocizzare tutto perché si è già in ritardo. Paola, la mia prima figlia, ha la febbre, per cui significa che dovrà stare a casa dall’asilo. Questo vuol dire inoltre che avrò due bambine piccole a casa, visto che sua sorella di due anni non frequenta il nido (per nostra scelta sia chiaro). Se sta male vuole dire che non dorme la notte e io la mattina – che di solito mi alzo molto presto per lavorare – non riesco a staccarmi dal mio adorato letto e perdo un’ora di lavoro perché cerco di recuperare energie. Insomma: sono già stanca prima di cominciare la giornata. Vi capita mai di confondere i giorni della settimana perché avete talmente tanto sonno da pensare che sia già venerdì e invece è martedì? A me abbastanza spesso. Per questo condivido il pensiero di una mamma che ha deciso di mettere per iscritto molto bene tutto questo.
Questa mamma è Amy Betters-Midtvedt, una mamma blogger statunitense, che ha scritto sul sito Scarymommy una lettera a tutte le mamme che si sentono esattamente così: travolte.
Eccola tradotta per voi:
“Questa è la realtà di una mamma che lavora:
ho solo 5 figli da portare a scuola. Mio marito che mi aiuta è fuori città, così sono tutta sola qui.
Questo è il riassunto; potrà sembrarvi famigliare.
Ho svegliato le truppe dopo innumerevoli sveglie. Li ho convinti che, oggi è un giorno di scuola e no, non sto scherzando.
Ho fatto mangiare i bambini. Cereali. Toast. Uova. The. Tutte le cose che vedete dietro di me. Ho localizzato e lavato dei cucchiai in più perché non ce ne sono mai abbastanza di queste cose.
Ho firmato moduli. Ho firmato agende. Ho messo i soldi per il materiale nelle buste, e solo alcuni di questi erano spicci. Vai.
Ho fatto infiniti discorsi sullo tsunami, su Hillary Clinton, sulle stranezze del comportamento del gatto, come si impara a diventare un mimo, e su cosa uno deve avere nello zaino.
Ho mediato diverse liti su spazzole, scarpe, e di chi è il turno in bagno.
Ho impacchettato pranzi e li ho messi negli zaini. Ho trovato borse frigo per chi servivano così nessuno muore di salmonella. Non ho dovuto mettere ghiaccio nelle bustine. Grande!
Ho ritrovato calzini persi. Ho trovato la maglia di flanella. Ho parlato con il bambino che non aveva i “pantaloni giusti”.
Ho fatto il ripasso delle attività del dopo-scuola. Ho dato avvisi sul guidare in sicurezza dati.
Ho portato i bambini al bus. Ho guardato il ragazzo in equilibrio su un piede e ho cronometrato. Ho abbracciato la piccolina.
E adesso è ora di andare al lavoro.”
E questo è solo l’inizio. Vi ricorda qualcosa?
Poi la lettera continua:
“Il caos che vedete dietro di me dovrà aspettare tutto il giorno. Pulirò mentre preparerò la cena e simultaneamente avrò a che fare con le merende e i compiti mentre tenterò di portare i ragazzi dove devono andare.
Forse lo farete anche voi.
Ci sono mamme che sono già pronte prima delle 8.30. Quelle, come me, che corrono al lavoro perché, a differenza di come ci sentiamo, il giorno è appena iniziato.
E ci sono mamme che stanno a casa con bambini piccoli che vogliono ostacolare i vostri sforzi per gestire lo stesso caos anche se sono a casa.
Siamo in trincea, amiche mie, così a volte sembra che sia esplosa una bomba.
Lo so che questo passerà; un giorno saremo sedute nelle nostre cucine pulite o in una casa silenziosa.
E da quello che sento, ci mancherà tutto questo.
Ci mancheranno i segni d’amore e di vita attorno a noi. Le briciole e la lavatrice e le tazze di cereali e i calzini spaiati.
Perciò oggi scelgo di apprezzare il disordine. Di lasciare il caos dietro di me e sapere che non è possibile fare tutto. Sapere che non dobbiamo avere delle case super pulite e lavori meravigliosi e bambini perfetti per tutto il tempo.
Che avremo il luccichio di ognuna di queste cose qualche volta nel tempo. E che è abbastanza. Perché soprattutto, abbiamo tanto amore. Il casino attorno a me ha la parola “amore” scritto su tutto.
Perché guardate cosa ho trovato quando sono uscita oggi: questo messaggio. Una prova d’amore. Starà sempre nel mio cuore, questi ragazzi sono la ragione del caos e la ragione della mia gioia. E quando diventeranno grandi, potranno anche esserne grati.
Così. Tanto. Amore.
Ce lo abbiamo, amiche. Anche se il ripiano della nostra cucina ci fa sembrare di no”.
E voi unimamme cosa ne pensate?
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