Durante il corso pre parto ti raccontano – per fortuna non in tutti – tante belle favole sul momento della nascita. Così quando arriva anche per il te il giorno tanto atteso, pensi che sarai accolta a braccia aperte dal personale di reparto, che ti capiranno, magari non sempre con il sorriso sulle labbra, ma che -vista la situazione – ti facciano sentire tranquilla e ascoltata. E invece no, molto spesso le donne che devono partorire sono considerate semplicemente un numero: se si lamentano perché stanno male, fanno finta. Se chiamano perché hanno bisogno di qualcosa, ricevono magari qualche frase scortese. E sto parlando solo del travaglio.
Durante la nascita è ancora peggio. In quei momenti chi partorisce è spaventata, magari se è al primo figlio non sa cosa sta succedendo. Bisognerebbe essere rassicurate, magari spiegare meglio come spingere o assecondare la donna nelle posizioni per un parto più consapevole.
Purtroppo non sono molto stupita dei dati presentati dalla ricerca voluta dall’Osservatorio sulla violenza Ostetrica Italia è condotta dalla Doxa, assieme alle associazioni La Goccia Magica e CiaoLapo Onlus.
E’ stato stimato che circa 1 milione di mamme italiane, circa il 21%, sono state vittime di una forma di violenza ostetrica, o fisica o psicologica, durante la nascita del loro primo figlio. Un’esperienza che le ha segnate così profondamente da non volere una seconda gravidanza, tant’è che negli ultimi 14 anni sono nati 200mila bambini in meno. Un parto difficile e vissuto come un trauma può infatti segnare e far portare alla decisione di non partorire di nuovo.
L’iniziativa rappresenta il seguito della campagna informativa rimbalzata sui social la scorsa primavera: #BastaTacere: le madri hanno voce. Lo studio ha preso in considerazione un campione di 5 milioni di donne tra i 18 e i 54 anni con almeno un figlio tra gli 0 e i 14 anni ed ha indagato i diversi momenti vissuti durante il travaglio e il parto:
Per violenza ostetrica s’intende se la donna è stata costretta a subire qualcosa contro la propria volontà, come per esempio:
E’ appunto l’episiotomia l’argomento di maggiore disagio per le mamme. In Italia, 3 partorienti su 10 negli ultimi 14 anni, hanno dichiarato di non dato il consenso informato per praticarla:
Per quanto riguarda poi la qualità delle cure mediche:
Un’altra lamentela è la mancanza di informazioni:
La campagna #bastatacere è legata alla proposta di legge per far diventare la violenza ostetrica un reato.
E voi unimamme cosa ne pensate? Avete ricevuto dei commenti negativi o insultanti durante il parto?
Intanto vi lasciamo con il post che parla appunto di #BastaTacere, la campagna italiana contro la violenza ostetrica.
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