- l’Ambulatorio Bambi di Torino,
- il SVSeD di Milano,
- il Centro regionale per la Diagnostica del Bambino maltrattato di Padova,
- il Gaia di Firenze
- e il Giada di Bari.
L’indagine ha fatto evidenziare che:
- l’età media delle vittime è attorno 7 anni, con una maggioranza di bambine.
- il maltrattamento è appunto rilevato in forme diverse
- ci sono nuove forme di abusi come il “chemical abuse”, ovvero l’ingestione intenzionale come minaccia o ingestione intenzionale di agenti potenzialmente velenosi avvenuta per negligenza (farmaci, etanolo, solventi, stupefacenti)
- sindrome del bambino scosso
Purtroppo i centri che se ne occupano sono ancora pochi e già diversi hanno chiuso in passato. Questa ricerca dimostra che prendere in tempo questi bambini, curarli, significa salvarli. Per questo si dovrebbe prendere esempio dal dipartimento di polizia di Melbourne, in Australia, che ha aperto un centro multidisciplinare per aiutare le vittime di abusi e violenza.
Il post che ne parla su Facebook è diventato virale:
“Che ci crediate o no, questo è questo è un tipo speciale di stazione di polizia.
E’ uno degli otto Centri Multidisciplinari (MDC) a Vittoria che sono stati pensati per realizzare una via integrata e con l’attenzione alle vittime di crimini sessuali o psicologici.
MDCs, come questo a Morwell, cresce una serie di agenti e servizi sotto un unico tetto, incluso il Victoria Police Sexual Offences and Child Abuse Investigation Team (SOCIT). I nostri specialisti SOCIT lavorano in team fianco a fianco assieme a psicologi, avvocati, personale specializzato nella protezione dei bambini, infermiere specializzate in salute pubblica e operatori di medicina forense.
I palazzi MDC sono separati dalle stazioni di polizia e prevedono un benvenuto confidenziale e un coinvolgimento sicuro per le vittime e i sopravvissuti“.
Come dicevamo, in Italia non c’è nessun tipo di servizio del genere, per questo si dovrebbe lavorare meglio per sperare che le vittime si sentano tutelate e che non vivano ciò che di terribile è successo loro come un marchio di infamia, ma che possano sentirsi accolti e seguiti per potersi risollevare e tornare a stare bene.
E voi unimamme cosa ne pensate?
Intanto vi lasciamo con il post che parla di come un’insegnante ha fatto arrestare due pedofili salvando due bambini.