Un nuovo studio dal MIT rivela che i bambini già a 15 mesi possono imparare il famoso proverbio “Se non riesci la prima volta, prova, prova e prova ancora”.
Lo studio suggerisce poi alcune strategie che possono essere adottate dai genitori.
La cosa più importante è l’impegno
“C’è la pressione di alcuni genitori di fare apparire ogni cosa semplice e di non farsi vedere frustrati di fronte ai loro figli” – ha detto Laura Schulz, professoressa di scienze cognitive al MIT. “Non c’è niente che si possa imparare in laboratorio che si possa applicare alla genitorialità, ma la ricerca suggerisce che non è una brutta cosa lavorare duro per raggiungere un obiettivo” si legge su Sciencedaily..
Lo studio – pubblicato su Science – ha quindi riconosciuto l’importanza del duro lavoro.
Già alcune ricerche in passato hanno dimostrato che la persistenza dei bambini o la loro grinta possono predire un successo maggiore ed influenzare il quoziente intellettivo.
Altri studi hanno dimostrato che i pensieri dei bambini riguardo al fare fatica contano: alcuni pensano che serva per avere risultati migliori a scuola, altri pensano che il successo dipenda da un livello intellettivo già fissato.
In questo nuovo esperimento, alcuni bambini di 15 mesi hanno guardato per la prima volta un adulto alle prese con due obiettivi:
- rimuovere una rana giocattolo da un contenitore
- e rimuovere un portachiavi da un moschettone.
Metà dei bambini hanno visto gli adulti riuscirci con successo in 30 secondi, l’altra metà hanno visto l’adulto indaffarato per più di 30 secondi prima di riuscire.
Successivamente è stato mostrato ai bambini un giocattolo musicale. Questo gioco aveva un bottone che avrebbe dovuto far funzionare il gioco (ma che in realtà non lo faceva funzionare) e poi c’era un altro bottone sul fondo che avrebbe acceso il gioco. Mentre i bambini non guardavano, i ricercatori hanno acceso il gioco, per dimostrare che suonava, e poi l’hanno spento e dato ai bambini.
Ad ogni bambino sono stati dati due minuti per far suonare il gioco e i ricercatori hanno registrato quante volte hanno tentato di premere il bottone che secondo loro poteva far accendere il gioco.
Con questo esperimento si è scoperto che i bambini che prima avevano visto l’adulto adoperarsi con più fatica, hanno premuto il bottone quasi il doppio rispetto ai bambini che in precedenza avevano visto l’adulto riuscire facilmente. Inoltre hanno premuto quasi il doppio prima di chiedere aiuto o di lanciare il gioco.
Anche l’interazione dei bambini è stata fondamentale. Gli studiosi hanno detto che dicendo il nome dei bambini, creare con loro contatto visivo e parlare direttamente con loro, abbia fatto sì che i bambini provassero più duramente quando i ricercatori non parlavano direttamente con i bambini.
Lo studio ha quindi scoperto che le persone sono in grado di imparare anche da piccolissime come prendere delle decisioni riguardo la ripartizione della fatica.
“Il duro lavoro ripaga” è quindi una nozione che si può imparare fin da piccolissimi.
E voi unimamme cosa ne pensate? Ve ne eravate già accorte?
Intanto vi lasciamo con il post che parla della fatica di imparare per i bambini troppo spesso seduti a scuola.