L’embrione è l’inizio della vita umana e non solo. Se fino a qualche tempo fa comprendere il suo sviluppo all’interno del corpo umano era un mistero, oggi possiamo sapere come il bambino progredisce all’interno dell’utero materno.
Ma l’inizio della vita, quello in cui tutto ha origine, si può osservare? Pare proprio di sì, grazie ad una ricerca di base che mira a capire appunto come si sviluppa l’embrione e le cause per l’aborto spontaneo. Si tratta di uno studio diverso dai precedenti, dove invece si analizzavano gli embrioni per tentare di correggere le anomalie genetiche (con tutte le implicazioni etiche del caso).
Lo studio – pubblicato su Nature – si è basato su CRISPR-Cas9, un sistema di editing del genoma che può portare modifiche al Dna. I ricercatori hanno usato CRISPR-Cas9 per interrompere lo sviluppo di una proteina, OCT4, che svolge un ruolo importante nello sviluppo degli embrioni. Questo tipo di studi di solito viene svolto sugli embrioni di topi, che sono di più e che hanno meno complicazioni etiche, ma si è visto che c‘è una differenza sostanziale nella produzione di OCT4 tra gli embrioni dei topi e di quelli umani. Per questo, l’equipe di Kathy Niakan, biologa dello sviluppo al Francis Crick Institute di Londra, ha usato 58 embrioni generati in cliniche di fecondazione assistita dopo trattamenti di fecondazione in vitro (FIV). Gli embrioni non erano più necessari per la fecondazione assistita e sono stati donati alla ricerca. Per la prima volta è stata approvata una ricerca che ha coinvolto il genoma umano.
Nell’ovulo fecondato, o zigote, ancora monocellulare, ossia composto da una sola cellula, è stato iniettata una “sostanza” in grado di verificare l’editing genomico con CRISPR-Cas9 e poi ne è stato seguito lo sviluppo in laboratorio per una settimana.
E’ stato quindi scoperto che lo sviluppo è stato diverso:
Le differenze di proteina OCT4 tra embrioni di topi e quella umana è risultata fondamentale, perché con questa ricerca si è scoperto che quelli umani smettono di crescere prima di quelli dei topi privati della proteina, mostrando anche livelli diversi di espressione genetica. Inoltre sono state riscontrate anomalie inaspettate anche nelle cellule da cui si genera la placenta. Si tratta quindi di uno studio molto importante che pone dei primi grossi passi per capire come mai ad un certo punto qualcosa s’interrompe nel processo di crescita durante la gestione umana: la biologa Niakan spiega che questo studio potrebbe definire nuovi modi per aumentare il successo della fecondazione assistita e spiegare come mai alcune gravidanze terminano con un aborto.
E voi unimamme cosa ne pensate?
Intanto vi lasciamo con il post che parla dell’embrione umano visto da dentro il corpo.
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