Unimamme, oggi vi parliamo di una storia riguardante un bimbo che ha lottato a lungo contro una malattia e della sua famiglia che gli è stata sempre vicino.
La gravidanza di mamma Courtney Gebura stava procedendo normalmente, finché durante un’ecografia a ultrasuoni alla 12° settimana di gravidanza ha mostrato che il suo piccino aveva un‘onfalocele, un difetto addominale per cui i visceri fuoriescono dalla cavità.
Secondo il Centers for Disease Control and Prevention ne sono affetti 5836 bambini solo in America.
Alla 28° settimana di gravidanza la donna è andata improvvisamente in travaglio, restare a letto completamente a riposo per qualche giorno non è bastato a scongiurare il parto.
Il piccolo è venuto alla luce il 21 settembre del 2015, Crosby pesava poco più di 900 grammi.
“Si muoveva, scalciava, era pieno di vita fin dal primo giorno, cosa che ci avrebbe assolutamente aiutato nel nostro lungo cammino” ha commentato papà Justin.
Milza e parte dell’intestino fuoriuscivano dalla pancia, operazioni successive li avrebbero rimessi a posto ma bisognava attendere che Crosby crescesse e diventasse più forte.
Fin dalla prima notte il prematuro è stato ospite dell’unità di terapia intensiva neonatale della Cleveland Clinic Children’s, di cui è stato il paziente più longevo.
Il neonatologo che l’ha seguito dall’inizio, Ricardo Rodriguez, ha dichiarato: “essere prematuro è già una situazione ad alto rischio, Crosby aveva anche ulteriori complicazioni”.
I Gebura, che vivevano a 45 minuti di strada dall’ospedale, si sono trasferiti in una Ronald McDonald House per seguire il figlio in ogni momento libero mentre lavoravano entrambi a tempo pieno.
“Le nostre vite sono cambiate completamente, l’ospedale è diventato la nostra casa, un mondo completamente diverso” ha detto Courtney.
La situazione di Crosby era grave, a causa di un’emorragia polmonare i medici hanno dovuto fargli la rianimazione cardio polmonare applicata con un dito, viste le sue minuscole dimensioni.
La mamma, che era presente, ha pensato che fosse giunto la fine per suo figlio e quindi ha inviato un messaggio al marito affinché la raggiungesse in ospedale “viene in fretta, non sappiamo se ce la farà”.
Quando il marito è sopraggiunto il bimbo aveva iniziato a respirare “questo è stato davvero spaventoso”.
Crosby era attaccato a un apparecchio di ventilazione artificiale, a 2 settimane il piccino era quasi clinicamente morto e ha necessitato di una trasfusione di sangue.
“Ci sono stati giorni in cui vivevamo minuto per minuto, non si poteva andare troppo su o giù, era un otto volante. Dovevano, in qualche modo, trovare la gioia nell’essere genitori e cercare di non preoccuparci della parte riguardante la salute” commentano i genitori.
A 1 anno gli è collassato un polmone, ha avuto bisogno di diverse operazioni per correggere i difetti di nascita. I medici che lo seguivano disperavano che potesse farcela, ma Crosby ha superato tutto.
“Lui è stato un vero combattente, quel bimbo è straordinario. Voleva vivere e non era disposto a mollare, nemmeno noi” ha aggiunto il medico.
Finalmente il bimbo ha iniziato a migliorare, a respirare da solo e dopo aver rimesso gli organi al loro posto e aver trascorso 19 mesi nel reparto di terapia intensiva, ha potuto tornare a casa.
Ora gattona e cammina, raggiungendo in fretta tutte le pietre miliari dello sviluppo. Crosby è ancora sotto ossigeno e sta iniziando a mangiare con la bocca, ma il suo recupero è stato fenomenale.
Il piccino, che ha appena festeggiato 2 anni, è stato perfino soprannominato “bambino miracolo del reparto di terapia intensiva”.
La sua mamma ne sorveglia attentamente la salute “voglio vivere come in una bolla, così non dovremo mai tornare indietro, siamo tanto fieri di lui” ha dichiarato a Today.
Unimamme, cosa ne pensate di questa incredibile storia?
Noi vi lasciamo con la storia di una bimba nata con gli organi fuori dal corpo e salvata da un angelo.
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