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“Un uragano di cacca nella stanza di mia figlia”: il post virale di un papà

Published by
Valentina Colmi

Tutti i genitori hanno prima o poi a che fare con storie come quella che vi andiamo a raccontare (ecco, magari in dimensioni più contenute). I bambini, si sa, sono curiosi e spesso vogliono sperimentare quello che accade attorno a loro con i propri occhi (e le proprie manine).

E’ ciò che racconta bene un papà che ha voluto condividere una storia divenuta in breve tempo virale.

Il racconto di un papà e la cacca di sua figlia

Questo papà, Jesse Mab – Phea Hill, ha pubblicato sul suo profilo Facebook una foto e raccontato la storia che vi è dietro, che, stranamente, riguarda la cacca.

Di seguito la traduzione del post di questo papà:

Stavo avendo una bella giornata. Avevo portato mio figlio a scuola, mi ero allenato, avevo portato fuori il cane e avevo cominciato a rilassarmi come il capo della caverna nel mio seminterrato. 

Mayra stava facendo lezione alla sua classe, Alessandra stava dormendo nella sua stanza e i cani erano fuori. Avevo la casa per me e mi stavo godendo appieno il fatto di guardare dei video su Youtube senza interruzioni.

Ho deciso che volevo un pezzo di torta al cioccolato che avevamo fatto per gli scout di Jess, così mi sono mosso per salire al piano terreno. Mentre salivo ho odorato qualcosa di disgustoso. Ho osservato il seminterrato dalle scale pensando che i cani avessero fatto la cacca prima di portarli fuori. Non ho visto niente…e a quel punto mi si è gelato il sangue quando ho realizzato che la puzza arrivava dal piano di sopra. 

Sono corso sulle scale gridando no, no, no, no fino a che non sono arrivata nella stanza di Alessandra. Eccola lì, in piedi sul cancelletto per bambini, con il sedere nudo, mentre teneva il suo pannolino e ricoperta dalla testa ai piedi della sua cacca. Non sto parlando di un po’ cacca qui e lì. Sto parlando di strati di feci umana che ricoprivano le sue braccia, le sue gambe, la sua faccia e i suoi capelli. E’ brutto. E’ peggio di tutte le altre volte in cui ha deciso di esplorare cosa ci fosse nel suo pannolino. 

Ero tentato di chiedere la porta, aspettare fino a che Mayra non fosse tornata a casa e fingere che mi ero addormentato così ci avrebbe avuto a che fare lei. Ma ieri era il giorno delle madri messicane  e non volevo essere uno stronzo.

Letteralmente non c’era un posto giusto dove mettere mia figlia per farle il bagno, così ho aperto il cancelletto in modo che potesse muoversi da sola. Ma invece che uscire dalla stanza, ha sorriso e ha allungato le sue braccia per essere presa in braccio. Ho urlato “cielo, no!“. Dopo un’occhiata, ha camminato fuori dalla stanza, mi ha superato ed è andata giù per le scale. 
A quel punto sono stata obbligato a prenderla in braccio perché il bagno non era di sotto. Ho usato due dita delle mani per sollevarla dalle ascelle e mi sono fiondato in bagno. 

Per tutto il tempo nella vasca ha provato a toccarmi con le sue manine ricoperte di cacca e ho urlato come una ragazzina preadolescente schivandola. Dopo 20 minuti avevo tolto tutta la cacca dalla sua testa, dai suoi piedi e da tutto quello che c’era in mezzo. 

Adesso era il momento di mettere piede nella sua stanza. 

Non avevo ancora controllato la sua stanza perché quando sono entrato Alessandra era in piedi interamente ricoperta di cacca. Avevo pensato che avesse fatto la cacca nel pannolino e che se la fosse spalmata addosso. Ma era molto peggio. 

Sono entrato piano nella sua stanza e sono stato accolto da una scena uscita da un sogno fetish tedesco. Ogni cosa nella parte destra della stanza era ricoperto di cacca fumante. Il muro, i giocattoli, le finestre, le tende, la cassapanca dei giochi, il pavimento, il pianofortino, le mie speranze, tutto era ricoperto di cacca. Sembrava come se un urano di cacca di categoria 5 avesse invaso la stanza. “Hurricane Shitrina” (Uragano Cacchina) se vi piace. Non avevo idea da dove cominciare. Così ho chiamato Mayra.  


Lei era sulla strada del ritorno dal lavoro e io ero dell’idea di dare fuoco alla casa. Non entrerò in altri dettagli grafici ma 2 rotoli di carta igienica, 5 asciugamani da palestra rubati, 1 bottiglia di detergente, 1 bottiglia di candeggina, 1 enorme borsa di giocattoli ricoperti di cacca e due ore e mezza dopo la stanza odorava ancora di cassonetto dell’immondizia. 

Giuro di aver fatto tutto il possibile per mostrare a questi ragazzi che li amo ma loro ti tradiscono quando meno te lo aspetti. 

Alessandra era la mia figlia preferita ma da adesso è la mia seconda bimba preferita.

 Ad ogni modo, scrivo di queste prove e tribolazioni non solo per fare la mia parte nel diffondere la contraccezione scritta e per inculcare la paura nei cuori dei neo genitori, ma anche per ricordare a me stesso che non importa cosa mi succederà: non pulirò di nuovo la cacca fumante fuori dagli ingranaggi dei giochi di mia figlia. 

Gustatevi le foto.

#ibambinisonoipeggio”. 

E voi unimamme avete mai avuto un episodio simile? Lo avreste raccontato sui social?

Intanto vi lasciamo con il post che parla di quello che c’è da sapere sulla cacca dei neonati.

Valentina Colmi

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