Quando nasce un bambino si pensa che la gravidanza sia sempre perfetta. Non si parla mai di complicazioni, di difficoltà, di momenti difficili.
Pensiamo ad esempio ai bimbi nati magari molto prematuri o che dei problemi che necessito il recovero in Terapia Intensiva Neonatale per diverso tempo. Non c’è solo il piccolo a cui bisogna prestare cura e attenzione, ma ci sono anche una mamma e un papà che hanno bisogno di sostegno. Le famiglie vengono lasciate spesso sole, la quotidianità è ribaltata e anche il momento in cui si porterà il bimbo a casa dopo diverso tempo potrebbe essere problematico.
Ecco perché è necessario un supporto: all’ospedale di Rimini è nato addirittura un progetto di formazione e coinvolgimento dei genitori nella gestione del dolore e stress del neonato.
Il progetto è nato all’ospedale di Rimini assieme all’associazione “La prima coccola onlus” che offre sostegno materiale e psicologico alle famiglie e ai bambini ricoverati in Tin. Per esempio offre:
Il sostegno alle famiglie è fondamentale, perché – se non adeguatamente preparati – i genitori si possono:
Attraverso appunto il percorso di formazione si mira a supportare e coinvolgere i genitori nella cura del bambino, affinché si possa migliorare non solo la sua salute, ma anche quella della famiglia, visto che lo stress può generare parecchia sofferenza.
Il progetto prevede l’uso del libro manuale “Come aiutare i nostri bambini a prevenire dolore e stress in Terapia Intensiva Neonatale” scritto dalla dottoresse Simone e Ancora dell’ospedale di Rimini, pubblicato in 4 mila copie e finanziato dal Rotary Riccione-Cattolica, e di vari video che insegnano ai genitori – guidati dal personale competente – a riconoscere i segnali di stress e di dolore del proprio bambino e riuscire ad alleviarli.
Questo percorso verrà anche presentato a metà ottobre in Canada durante un convegno sull’assistenza intensiva al neonato, come si legge su Riminitoday.
E voi unimamme cosa ne pensate? Noi speriamo venga presto diffuso in tutti gli ospedali.
Intanto vi lasciamo con il post che parla di mamme con bambini in terapia intensiva che sono più a rischio di ammalarsi.
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