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I cellulari e il rapporto genitori figli: l’allarme che viene da Giappone e USA

Published by
Valentina Colmi

Ormai i cellulari e i dispositivi tecnologici occupano ogni parte della nostra vita: non sto parlando solo di social network, con cui rimaniamo connessi sempre, ma anche delle diverse app che ci insegnano gli esercizi sportivi o quali ristoranti sono i più buoni.

La tecnologia è davvero ovunque, tanto che comunichiamo pochissimo tra noi dal vivo e tantissimo on line. Per i ragazzi che non conoscono il mondo prima dei cellulari, è una modalità spontanea, eppure sembra che anche loro comincino a pensare che distraggono troppo, esattamente come i loro genitori. E questo accade in tutto il mondo, magari in tempi diversi.

Infatti noi italiani abbiamo un vantaggio  perché possiamo imparare dalle esperienze e dagli errori commessi in paesi dove la tecnologia è arrivata prima: ad esempio da Giappone e Stati Uniti.

Come la tecnologia ha cambiato i rapporti famigliari: i casi di Giappone e Stati Uniti

Recentemente è stato condotto uno studio sugli effetti digitali dei congegni tecnologici sulle famiglie giapponesi paragonandoli ai risultati ottenuti sulle famiglie americane, si legge su LiveScience.

E’ stato scoperto che le famiglie giapponesi e statunitensi combattono in modo molto simile per l’impatto della tecnologia nelle loro vite e nelle loro relazioni:

  • Genitori e ragazzi in entrambi i casi usano i media on line per un lungo periodo durante il giorno, cosa che comporta stress e discussioni.
  • alcuni si sentono dipendenti dai loro device e molti si preoccupano delle reazioni della loro famiglia a causa di questa dipendenza dalla tecnologia.
  • in entrambi i Paesi, ci sono ragazzi che sentono che i loro genitori non li considerano a favore dei loro cellulari o tablet.

Sono stati studiati 1200 tra genitori e ragazzi giapponesi per scoprire la saturazione dei cellulari e di altri dispositivi tecnologici nella vita famigliare. Le risposte sono state poi equiparate alla famiglie statunitensi intervistate.

I risultati sono stati chiari:

  • i genitori e i ragazzi nelle società molto tecnologiche come il Giappone e gli USA trovano difficile immaginare una vita senza cellulari o tablet
  • la preoccupazione è sempre la stessa: il fatto di essere sempre connessi – sia da parte dei genitori sia da quella dei ragazzi – costringe il controllo dei device in continuazione, molte volte in un’ora
  • una larga parte di genitori e di ragazzi ha la necessità di rispondere immediatamente ai messaggi e alle notifiche

La ricerca ha inoltre chiesto sia ai genitori sia ai figli la loro dipendenza da cellulari:

  • oltre la metà dei teenagers e un quarto dei genitori ha detto di sentirsi dipendente
  • molti genitori e ragazzi in entrambi i Paesi sentono che l’essere sempre connessi ha interferito con i loro rapporti famigliari
  • più della metà dei genitori americani e giapponesi pensano che i loro figli spendano troppo tempo con il cellulare
  • più della metà dei ragazzi americani pensa la stessa cosa riguardo ai genitori, meno quelli giapponesi.
  • genitori e figli dicono che spesso sono distratti e che non sono in grado di passare del tempo insieme, cosa che produce delle discussioni all’interno della famiglia.
  • alcuni genitori e ragazzi in entrambi i Paesi dicono che l’uso delle tecnologie mobili ha fatto del male alla relazione tra genitori e figli e ne sono rammaricati
  • il 6% degli adolescenti americani hanno pensato qualche volta che i telefoni dei loro genitori fossero più importanti dei loro figli.

Visti i risultati, la relazione è molto complessa.

Non tutto è però negativo: il 25% dei Giapponesi e l’88% dei genitori americani pensa che i figli abbiano acquisito nuove competenze grazie alla tecnologia.

E voi unimamme che ne pensate? In che modo l’uso delle tecnologie ha influenzato i vostri rapporti famigliari? Cosa possiamo fare?

Intanto vi lasciamo con il post di un bambino di 13 anni che non vuole dare la password del telefono. 

Valentina Colmi

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