Ogni donna ha un’idea diversa di come sarà il proprio parto, purtroppo spesso questo non corrisponde alla realtà.
Ad aver confuso un po’ le idee sono anche i media, che nei loro programmi e film enfatizzano il parto presentando il peggior scenario possibile o situazioni estreme per fare audience.
Insomma, un parto tranquillo e trasparente non sembra essere una buona sceneggiatura.
Molte donne inoltre hanno maturato aspettative irrealistiche che si rivelano poi, chiaramente, deludenti.
Quando invece un parto viene presentato come “normale”, si tratta di un parto in acqua, quindi le mamme si aspettano che vada così.
La dottoressa Foureur, professoressa di ostetricia presso la University of Technology Sydney sottolinea che magari gli ospedali hanno delle piscine per la nascita, ma che ne è proibito l’uso.
Sul web vengono riportate numerosissime esperienze di mamme che esaltano i benefici del parto in acqua o di una particolare pianificazione di nascita.
Alcuni siti di ospedali, infine, elencano i rischi del parto e organizzano corsi in cui le politiche scritte dell’ospedale vengono esposte come qualcosa di inderogabile.
“Non si tratta di aspettative completamente irrealistiche, ma queste non si verificheranno”.
Le ostetriche hanno intuito che le aspettative non corrisposte hanno un effetto sulla salute mentale delle neomamme.
La dottoressa Foureur aggiunge che alcune mamme possono sviluppare uno stress post traumatico se le aspettative verso la gentilezza e rispetto non vengono corrisposte. Soprattutto se il parto finisce con qualche danno per loro o il bambino.
Le mamme che desiderano un parto in acqua e non possono ottenerlo per vari motivi quando arrivano in ospedale si sentono non sostenute e magari addirittura traumatizzate.
Anche le donne che invece sembrano aver avuto un parto diretto possono avvertire un trauma perché la situazione generale non ha corrisposto all’idea che avevano formulato.
Da uno studio emerge che le aspettative delle mamme sorgono durante la gravidanza, quindi in teoria si potrebbe conoscere di che tipo esse siano.
Le ostetriche hanno una grande opportunità nella possibilità di influenzare la prospettiva di una mamma, ma per farlo devono poterle parlare prima del parto.
Sempre secondo la dottoressa Foureur, in ogni caso, moltissimo dipende dal modello di cura che la donna sta ricevendo.
“Le donne in cura dalle ostetriche e che possono conoscerle durante la gravidanza, quindi stabilendo una relazione con la donna che le condurrà attraverso il travaglio, hanno dichiarato di aver ottenuto ottima corrispondenza delle proprie aspettative e essere state soddisfatte dell’esperienza” ha dichiarato la dottoressa Foureur su Health Times.
Il suo consiglio è che le ostetriche domandino alle mamme quali sono le loro aspettative in un ambiente confortevole e tranquillo con molto tempo a disposizione per esplorarle con mente aperta e sapendo in che modo il luogo di nascita può sostenere tutto ciò.
Infine le ostetriche dovrebbero valutare come queste richieste e idee vengono soddisfatte e gestire quelle che non lo sono con una comunicazione aperta, onesta e rispettosa su ciò che sta accadendo.
Inoltre bisognerebbe fornire varie scelte sui passi da adottare.
Unimamme, voi cosa ne pensate di queste considerazioni? Voi avete avuto modo di parlare del parto con le ostetriche prima?
Noi vi lasciamo con un altro studio che evidenzia come le ostetriche possono evitare alle mamme la depressione post partum.
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